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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ordinato questo venerdì, 13 dicembre, all’esercito di farlo “preparatevi a restare” per tutto l’inverno nella zona cuscinetto tra Israele e Siria, sulla sommità delle alture di Golan, parte delle quali Israele conquistò durante la guerra arabo-israeliana del 1967.
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Israele ha preso il controllo della zona smilitarizzata domenica, poche ore dopo la fuga del presidente siriano Bashar al-Assad, cacciato dal potere dai ribelli siriani. Da allora, l’esercito israeliano ha effettuato centinaia di attacchi aerei e navali contro installazioni militari in Siria, prendendo di mira sia le scorte di armi chimiche che le difese aeree, per evitare che cadessero nelle mani dei ribelli.
La presenza delle truppe israeliane nella zona cuscinetto avviene nel momento in cui l’esercito continua a ritirare i soldati dal sud del Libano in seguito al cessate il fuoco concluso a fine novembre dopo due mesi di guerra aperta contro il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah. Allo stesso tempo, la guerra intrapresa dall’esercito israeliano contro il movimento islamico palestinese Hamas nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è lungi dall’essere finita.
Un “vuoto al confine di Israele”
“A causa di ciò che sta accadendo in Siria, è di fondamentale importanza per la sicurezza mantenere la nostra presenza sulla vetta del Monte Hermon, e dobbiamo fare tutto il possibile per garantire la preparazione (dell’esercito) lì, per consentire ai combattenti di rimanere in questo posto nonostante le difficili condizioni climatiche” durante l’inverno, ha affermato in un comunicato il ministro della Difesa israeliano.
L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato giovedì che il crollo del governo di Assad ha creato una situazione di crisi “vuoto al confine israeliano e nella zona cuscinetto”sottolineando che la presenza delle truppe israeliane è temporanea, finché non sarà garantita la sicurezza al confine tra Israele e Siria.
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L’occupazione della zona cuscinetto da parte di Israele ha suscitato diffuse critiche a livello internazionale, anche da parte del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Giovedì ha chiamato, tramite il suo portavoce, “tutte le parti” ha “porre fine alla presenza non autorizzata nell’area di separazione e astenersi da qualsiasi azione che possa compromettere il cessate il fuoco e la stabilità del Golan”.
Gli Stati Uniti, il principale alleato militare di Israele, hanno chiesto che avvenga l’incursione israeliana “temporaneo”.
Secondo alcuni analisti, Israele teme che le scorte di armi chimiche o altre armi strategiche custodite dalle forze armate del deposto presidente siriano possano cadere nelle mani di gruppi jihadisti, che potrebbero usarle contro di lui.
A cura di Le Nouvel Obs con AFP