Crescono le speculazioni sui negoziati di pace con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a gennaio.
Vladimir Putin ritiene che il riavvicinamento di Kiev alla NATO e l’allargamento della NATO negli anni ’90 e 2000 costituissero minacce esistenziali per la Russia. Lo vede anche come una giustificazione per la sua invasione su larga scala in corso dal febbraio 2022.
Per porre fine alla guerra, il padrone del Cremlino chiede soprattutto la resa dell’Ucraina e la rinuncia di Kiev all’adesione alla NATO.
Inoltre, Mosca ritiene che l’uso di missili occidentali per colpire obiettivi militari sul territorio russo renda gli occidentali parti de facto del conflitto.
La presenza di truppe occidentali in Ucraina, anche per garantire un cessate il fuoco, sembra quindi essere una linea rossa per Putin.
L’Ucraina vuole che la sua sicurezza futura venga garantita dai suoi alleati europei e americani, e chiede di aderire alla NATO, credendo che altrimenti nulla impedirà alla Russia di riattaccare, anche se si concordasse una tregua.