Una ripresa virtuosa dell’edilizia abitativa: sì ma come?

Una ripresa virtuosa dell’edilizia abitativa: sì ma come?
Una ripresa virtuosa dell’edilizia abitativa: sì ma come?
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Se ci fosse un solo problema e una sola soluzione alla crisi che il settore immobiliare attraversa ormai da molti mesi, sarebbe felice. Per gli attori riuniti questo mercoledì 4 dicembre presso l’istituzione del suolo pubblicoIOle-de- (Epfif), la ripresa sarà multifattoriale e sarà quindi accompagnata da una varietà di iniziative e strumenti. Tra questi, il Banca per la riqualificazione energeticadi cui è a bordo Amel Gacquerre, senatore del Pas-de-Calais. “Durante una commissione d’inchiesta che ho presieduto lo scorso semestre al Senato, abbiamo evidenziato la difficoltà che i comproprietari hanno nel mantenere le loro case e il loro edificio. Pochi operatori bancari e finanziari lo sostengono condomini fragili. Abbiamo quindi lanciato l’idea di creare una banca della ristrutturazione con l’obiettivo di rispondere alla sfida della riqualificazione energetica.” (vedi nostro articolo del 24 luglio) Un progetto che, secondo il senatore, deve trovarsi al centro della ripresa virtuosa del settore abitativo per il suo contributo al potere d’acquisto dei residenti e agli obiettivi di decarbonizzazione “Le comproprietà fragili diventano spesso il nido di proprietari di bassifondi o di attori senza scrupoli”, a- sottolinea.

Lionel Causse, deputato delle Landes ed ex presidente del Consiglio nazionale dell’edilizia abitativa (CNH), dal canto suo si è concentrato sulla mobilitazione dei cittadini alloggi liberistimati in 3 milioni in Francia. “Dobbiamo trovare un modello per recuperarli Oggi ogni casa è importante!” In tempi di carenza, facciamo tutto il possibile. “Stiamo lavorando con altri deputati, associazioni e presto, speriamo, con i nostri colleghi senatori su questo tema”, ha detto Lionel Causse.

Regolamentare i prezzi dei terreni e sostenere progetti di interesse generale

Mentre si avvicinano le elezioni comunali, le regolamentazioni si accumulano e il contesto politico si deteriora ancora una volta, Emmanuelle Cosse ha insistito sulla necessità di regolamentazione dei prezzi dei terreni a lungo termine. “Il dibattito sulla riduzione del suolo pubblico deve essere rimesso sul tavolo”, ha affermato, dopo aver sottolineato la responsabilità congiunta dei proprietari pubblici e privati.

Ma andare avanti su queste questioni, tanto tecniche quanto divisive, e rimettere in discussione la situazione tassazione dell’intera catena, “abbiamo ancora bisogno di una maggioranza parlamentare”, ha sussurrato il presidente dell’Unione Sociale per l’Edilizia, che ha anche sottolineato il lavoro svolto con Valérie Létard (sull’intervento del ministro, vedere il nostro articolo di oggi). Altro elemento: il sostegno statale operazioni di interesse generale. “La produzione di alloggi sociali, l’assorbimento di alloggi insalubri… Queste missioni dovrebbero beneficiare di un regime ad hoc”.

Un punto positivo tuttavia con il Lo farò o il programma Piccole città di domani che ha permesso di sviluppare numerosissimi progetti su denti cavi o su strutture già realizzate da ristrutturare pesantemente. Interventi interessanti, mentre diventa sempre più difficile acquisire terreni, e si tratta di alberi massicci.

Secondo Thierry Lajoie, vicedirettore generale di Quartus, i meccanismi rilevanti “antispeculativoanti-gara e gestione del territorio devono essere messi in atto, così come sistemi a beneficio delle comunità. Oggi è così difficile per loro prendere la decisione di costruire che è incredibile! Non hanno i mezzi!” Thierry Lajoie si è detto favorevole ad una “ricorrelazione” tra le popolazioni e le entrate fiscali dei comuni (una critica palese all’abolizione della tassa sulla casa), così come al rafforzamento delle diritto di prelazione “che deve essere uno strumento di regolamentazione pubblica, soprattutto nelle zone tese”.

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