Tocca a Charles de Courson, relatore generale sul bilancio, parlare a nome del gruppo Liot. Spiega perché il suo gruppo non voterà “quasi all'unanimità” la mozione di censura e adduce quattro ragioni:
– “Restituirebbe il controllo al Presidente della Repubblica, all'origine del caos politico instaurato con lo scioglimento. Una decisione non compresa né dall'opinione pubblica né dai suoi sostenitori.”
– “Ciò aggrava la crisi democratica. Cosa penseranno i francesi di un’Assemblea nazionale incapace di adottare una legge finanziaria? Il rifiuto della democrazia parlamentare potrebbe portare ad un regime autoritario”.
– “Non è il momento di votare una mozione di censura: la situazione economica e sociale non è buona, sta peggiorando e un voto del genere accentuerebbe il sentimento di incertezza tra gli attori economici.”
– Se la mozione di censura venisse adottata, un'uscita democratica sembrerebbe oggi impossibile. Lo scioglimento è possibile solo in 7 mesi e nessuno può prevedere la composizione di una nuova Assemblea. Quanto all'ipotesi delle dimissioni del presidente, ieri sera l'ha esclusa.”