La famiglia di Younes El Boussetaoui, ucciso a colpi di arma da fuoco a Voghera (Italia) nell’estate del 2021 dall’ex consigliere comunale Massimo Adriatici, ha respinto una nuova proposta di risarcimento per l’omicidio del proprio caro. Ucciso all’età di 39 anni, il padre è stato aggredito dall’ex leader vicino all’estrema destra, prima di essere bersaglio dei colpi di pistola del sospettato, che ha rivendicato la legittima difesa.
Secondo Ticinonotizie, Adriani ha recentemente depositato presso un notaio sette assegni bancari, per un totale di 220.000 euro. Della somma vanno 55.000 euro a ciascuno dei genitori della vittima e 22.000 a ciascuno dei suoi cinque fratelli e sorelle. In precedenza aveva offerto 290.000 euro. Da parte sua, la vedova della vittima ha accettato, in un accordo separato, un risarcimento di 250.000 euro. Ma i difensori della parte civile ritengono che le iniziative dell’imputato non comportino il riconoscimento della responsabilità dei fatti.
Il 6 novembre il caso ha preso una nuova svolta, quando il giudice Valentina Nevoso ha ordinato alla pubblica accusa di riqualificare i fatti da legittima difesa eccessiva ad omicidio volontario, sulla base della possibile premeditazione. In questo caso, il caso potrebbe essere portato davanti alla Corte d’Assise, anche se l’imputato opterebbe per un procedimento abbreviato, per beneficiare di una pena ridotta in caso di colpevolezza.
Questa richiesta è stata già sottolineata da alcuni deputati di Sinistra Italiana. Nel novembre 2021 hanno chiesto una commissione d’inchiesta sulla gestione del caso da parte della Procura di Pavia, che non ha disposto ulteriori procedimenti contro l’assassino, dalla fine degli arresti domiciliari. Allo stesso tempo, hanno criticato l’iniziale rigetto dell’ipotesi di omicidio volontario oltre la legittima difesa.
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