La Confederazione delle PMI e l'U2P si oppongono alla possibile censura governativa
Lunedì le organizzazioni dei datori di lavoro Confederazione delle piccole e medie imprese (CPME) e l'U2P hanno espresso preoccupazione per la censura governativa che potrebbe verificarsi questa settimana, richiamando alla “responsabilità” dei deputati. “Non sacrificate le nostre imprese sull'altare delle vostre ambizioni!”, ha lanciato il CPME ai deputati, stimando che la censura governativa “non farebbe altro che aumentare le nostre difficoltà”. Il Raggruppamento Nazionale ha annunciato lunedì mattina la sua intenzione di votare la mozione di censura che la sinistra potrebbe presentare nel pomeriggio il testo molto delicato del PLFSS (legge sul finanziamento della previdenza sociale), se il governo ricorresse alla 49.3 per adottarlo. Il CPME deplora “la drammatica deriva dei conti pubblici, mai controllati da anni” e teme una Francia senza bilancio che “aprirebbe le porte ad una crisi del debito le cui conseguenze colpirebbero duramente gli attori economici”.
“Lasciare il nostro Paese senza una soluzione sarebbe irresponsabile” e “le nostre aziende sarebbero le prime vittime” della situazione, giudica ancora la confederazione. Il suono della storia è identico a quello dell'U2P, che ha chiamato “i parlamentari alla responsabilità”, altrimenti, a suo avviso, rischia di far precipitare la Francia “nell'ignoto più totale”.