(Aggiornato con virgolette, natura degli armamenti)
Lunedì il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato, durante una visita a sorpresa a Kiev, aiuti militari per l’Ucraina per un valore di 650 milioni di euro, tra cui carri armati Leopard 1 e droni armati.
Questa visita, la seconda dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia quasi tre anni fa, segna il sostegno della Germania in un periodo di incertezza, nel periodo che precede l’insediamento di Donald Trump negli Stati Uniti e mentre le forze russe continuano ad avanzare.
Olaf Scholz incontrerà il presidente Volodimir Zelenskyj, che spera in un accordo tra i ministri degli Esteri della NATO per invitare formalmente l'Ucraina a unirsi all'Alleanza Atlantica. Martedì e mercoledì i ministri si riuniranno a Bruxelles.
La visita avviene anche in un contesto politico teso per il cancelliere, che si prepara ad affrontare una difficile battaglia per la rielezione a febbraio, dopo la rottura della sua coalizione a novembre.
Il suo impegno nel sostenere l’Ucraina è stato messo sotto esame, con alcuni che sostengono che Olaf Scholz avrebbe dovuto fare di più per aiutare Kiev, mentre altri vogliono che la Germania smetta di inviare armi e aiuti militari all’Ucraina.
“La Germania rimarrà il più grande sostenitore dell’Ucraina in Europa”, ha scritto Olaf Scholz su X.
Aggiunge che annuncerà durante l'incontro con Volodimir Zelenskyj “nuove attrezzature militari del valore di 650 milioni di euro, che dovrebbero essere consegnate a dicembre”.
Gli aiuti militari tedeschi da consegnare all'Ucraina a dicembre includono sistemi missilistici antiaerei IRIS-T, carri armati Leopard 1 e droni armati, ha detto un portavoce del ministero della Difesa.
“L'inverno sta arrivando, quindi ci saranno anche attrezzature per le condizioni invernali, oltre a pistole e riscaldatori”, ha aggiunto.
Queste consegne fanno parte di un programma di aiuti annunciato in ottobre da Berlino, ha detto anche un portavoce del governo.
(Segnalazione Andreas Rinke; scritto da Friederike Heine e Matthias Williams; versione francese Noémie Naudin; a cura di Sophie Louet)