cosa cambia la decisione della Corte Suprema sulla sua immunità presidenziale?

cosa cambia la decisione della Corte Suprema sulla sua immunità presidenziale?
cosa cambia la decisione della Corte Suprema sulla sua immunità presidenziale?
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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha restituito ai tribunali di grado inferiore la responsabilità di decidere quali atti imputati a Donald Trump rientrano nell'”immunità” presidenziale, ritardando così ancora una volta lo svolgimento del suo processo federale.

La Corte Suprema americana, dominata da giudici conservatori, si è pronunciata lunedì 1° luglio sull’immunità penale dell’ex presidente, una vittoria per Donald Trump il cui processo federale sui tentativi di invertire le elezioni presidenziali del 2020 è ancora una volta rinviato. Il suo avversario Joe Biden ha denunciato un “precedente pericoloso”.

· Perché è stata coinvolta la Corte Suprema?

Donald Trump è stato accusato il 1° agosto 2023 di “cospirazione contro lo Stato americano”, ostruzione di una procedura ufficiale e violazione dei diritti elettorali in seguito alle elezioni presidenziali del 2020. L’ex presidente repubblicano è accusato di aver voluto invalidare l’elezione di Joe Biden e di averlo lasciato accadere, o addirittura incoraggiato, i rivoltosi che hanno attaccato il Campidoglio il 6 gennaio 2021.

Il suo processo avrebbe dovuto iniziare il 4 marzo, ma è stato rinviato dopo che Donald Trump ha invocato la sua immunità presidenziale per evitarlo. È su questa questione che lunedì si è pronunciata la Corte Suprema.

La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva già rinviato considerevolmente il processo federale decidendo il 28 febbraio di occuparsi di questa questione, per poi fissare i dibattiti quasi tre mesi dopo.

· Cosa dice la Corte Suprema sull’immunità di Donald Trump?

La Corte Suprema distingue tra atti “ufficiali” che dipendono dall’ambito esclusivo del capo dello Stato, atti “ufficiali” per i quali egli condivide la responsabilità con il Congresso e atti compiuti in un contesto strettamente privato.

La Corte Suprema ritiene che i primi siano coperti da “immunità assoluta”. Per questi ultimi, il capo dello Stato beneficia di una “presunzione di innocenza”. Infine, per gli atti privati ​​non può essere invocata alcuna immunità.

“Questa decisione chiarisce per la prima volta lo status penale del capo di stato americano”, ha detto a BFMTV.com Julien Boudon, professore di diritto pubblico all’Università Paris-Saclay.

Concretamente, la Corte Suprema ritiene, ad esempio, che gli scambi tra Donald Trump e il Ministero della Giustizia rientrino nelle prerogative individuali del capo dello Stato e che non possano in nessun caso essere oggetto di procedimento giudiziario o fungere da prova altre attività.

· Perché questa decisione ritarderà ulteriormente il processo a Capitol Hill?

La Corte Suprema rinvia il caso al tribunale di prima istanza per determinare quali atti siano potenzialmente immuni da procedimenti penali.

Per quanto riguarda le pressioni esercitate secondo l’accusa da Donald Trump contro l’allora vicepresidente Mike Pence affinché non certificasse i voti degli elettori del 6 gennaio 2021, i giudici hanno dichiarato che spettava al governo per “confutare la presunzione di immunità” in tribunale, spiega AP.

La pressione esercitata sui funzionari pubblici in diversi Stati è soggetta allo stesso rinvio ai tribunali di grado inferiore. Questa volta, la Corte affida ai giudici la responsabilità di decidere se le azioni di Donald Trump fossero “ufficiali” o meno.

La decisione richiede anche un’analisi complementare dei vari messaggi inviati ai funzionari “può dipendere dal contenuto e dal contesto”, scrivono i giudici.

La corte dovrà così pronunciarsi caso per caso per ogni atto imputato a Donald Trump, con nuovi possibili ricorsi davanti alla Corte Suprema. Abbastanza per rinviare il processo a una data successiva alle elezioni del 5 novembre. Tuttavia, Julien Boudon ricorda che “Joe Biden sarà presidente fino al 20 gennaio 2025”. “Tra l’elezione e l’entrata in carica del nuovo presidente potrebbero benissimo esserci procedimenti giudiziari e sentenze”, ritiene lo specialista di diritto americano.

· Cosa cambia per gli altri affari di Donald Trump?

Donald Trump potrebbe essere tentato di sfruttare questa decisione per far deragliare gli altri processi in cui è implicato. Incriminato in Georgia per tentata frode elettorale durante le elezioni presidenziali del 2020, l’ex presidente ha anche rivendicato una potenziale immunità. “Il giudice incaricato di questo caso, Scott McAfee, non si è ancora pronunciato su questa questione, e la Corte Suprema ora potrebbe aiutarlo a decidere”, stima il media americano Politico.

In Florida, il miliardario ha anche sottolineato la sua immunità per giustificare la sua decisione di trasferire documenti riservati nella sua residenza di Mar-a-Lago negli ultimi giorni della sua presidenza.

Ritenuto colpevole il 30 maggio dai tribunali di New York di “falsificazione contabile aggravata per nascondere un complotto per pervertire le elezioni del 2016”, Donald Trump potrebbe anche voler annullare la sua condanna, la cui pronuncia avverrà l’11 luglio. Infatti, secondo diversi media americani tra cui il New York Times, gli avvocati di Donald Trump hanno inviato lunedì una lettera al giudice incaricato di questo caso per rivedere la condanna alla luce della decisione della Corte Suprema.

· Trump esulta, Biden denuncia un “pericoloso precedente”

Donald Trump ha accolto con favore una “decisione storica” sul suo Truth Social network, assicurando che essa invaliderebbe la maggior parte delle accuse nei quattro procedimenti penali contro di lui.

Durante un discorso televisivo, Joe Biden ha denunciato una decisione che crea un “precedente pericoloso”, perché i poteri del presidente “non saranno più limitati dalla legge”. Secondo questa giurisprudenza, Donald Trump sarà “incoraggiato a fare ciò che vuole, quando vuole” in caso di vittoria alle elezioni presidenziali di novembre, ha affermato il presidente democratico.

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