Inchiesta indipendente sulla morte di un uomo a Sainte-Clotilde-de-Horton

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Immagine di illustrazione di Despositphotos

Dopo un’analisi del rapporto prodotto dal Bureau of Independent Investigations (BEI), il Direttore dei procedimenti penali e penali (DPCP) conclude che le prove non rivelano alcun reato commesso dall’agente di polizia della Sûreté du Québec (SQ) coinvolto. in caso.

La notizia riguardava la morte di un uomo avvenuta a Sainte-Clotilde-de-Horton lo scorso novembre durante un’operazione di polizia.

In data 7 novembre 2023 gli agenti della Polizia SQ sono intervenuti in prima serata per un uomo agitato ed ubriaco.

Dal resoconto dell’evento si spiega che l’uomo in questione si era messo al volante del furgone di un parente.

L’agente di polizia coinvolto ha sparato un primo colpo quando l’uomo ha tentato di uscire dal fosso in cui si trovava mettendo in pericolo gli agenti di polizia che si trovavano molto vicini al furgone. L’uomo non è rimasto ferito e il finestrino del lato passeggero era rotto.

L’agente coinvolto si rende conto che l’uomo ha in mano una motosega e sta mettendo in pericolo il suo compagno vicino. La scena è rumorosa e il poliziotto coinvolto tenta di avvisare il collega del pericolo imminente, senza successo.

Decide di sparare due volte. La finestra si rompe e l’uomo smette di muoversi.

La decisione finale

Nella sua decisione, il DPCP spiega che l’intervento degli agenti di polizia era legale e si basava sul loro dovere di garantire la sicurezza e la vita delle persone.

Considerando il pericolo immediato che correvano gli agenti di polizia a causa degli elementi aggravanti e pericolosi, l’agente di polizia coinvolto aveva fondati motivi per ritenere che la forza applicata all’uomo fosse necessaria per la loro protezione.

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