La stampa gourmet nazionale dopo la “notte magica” svizzera

La stampa gourmet nazionale dopo la “notte magica” svizzera
La stampa gourmet nazionale dopo la “notte magica” svizzera
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Il successo per 2-0 della Svizzera sabato sera contro l’Italia è stato acclamato dalla stampa nazionale all’indomani della qualificazione ai quarti di finale di Euro 2024. “La Svizzera trionfa a Berlino: un’impresa scolpita nel marmo”, titola il quotidiano Il tempo. “La cosa pazzesca è che questa vittoria è totale, logica, indiscutibile, e che i tanti tifosi svizzeri (che avevano vinto la partita dalla tribuna) hanno potuto godersela ben prima del fischio finale. L’impressione pre-partita non era ingannevole: sì, la Svizzera è davvero una squadra migliore dell’Italia adesso”, dice Laurent Favre, da Berlino, che già programma questo sabato 6 luglio a Düsseldorf un quarto di finale contro Inghilterra o Slovacchia. «E secondo quello che abbiamo visto sabato, anche la Svizzera non ha motivo di temere», ritiene il giornalista.

“La Svizzera riesce nell’impresa”, titola il titolo Domenica mattina, il quale constata che «la Svizzera è entrata nei grandi campionati». Per il quotidiano della domenica non ci sono dubbi: “(…) con ciò che ha dimostrato, tutti i sogni sono consentiti”, secondo Daniel Visentini, che evoca “la migliore generazione della storia del calcio svizzero che sta scrivendo il suo destino “. Come il suo collega di Tempi, il giornalista si proietta oltre. “Questa Svizzera riesce nell’impresa di restare con i piedi per terra pur avendo la testa tra le nuvole. Così, protesa così verso il cielo delle sue ambizioni, delizia tutti. Yakin e la sua gente sono finalmente sulla stessa lunghezza d’onda, tutto è possibile. Tutto”, ha scritto.

Nella versione francese di Guarda, la nozione di exploit è apertamente messa in discussione. “Perché in realtà sabato sera a Berlino non c’è stata alcuna impresa: la Svizzera si è qualificata con logica e senza tremare, affrontando un avversario che ha ampiamente dominato dall’inizio alla fine”, scrive Tim Guillemin il giorno dopo la partita perfettamente controllata della Svizzera.

“Non dimentichiamoci inoltre di salutare Murat Yakin. Quello che non riusciva più a controllare il suo gruppo e i cui giocatori si sono fatti prendere dal panico al primo vento contrario solo pochi mesi fa è diventato una rock star, ricorda Robin Carrel, a lematin.ch. Saluterà il suo pubblico prima della partita, sicuro di sé, certo che non gli potrà succedere nulla. Pazzesco, perché non ricordo di aver visto un allenatore o un allenatore che lo avesse mai fatto. Ma è Murat, davvero. Un eroe svizzero.»

Anche da parte tedesca la Svizzera non riceve necessariamente che elogi. Fabian Ruch, nel NZZ, si lancia in un inno a Remo Freuler, autore dell’1-0 poco prima dell’intervallo: “Nessuno rappresenta questa squadra a Berlino meglio di Remo Freuler, il combattente e il corridore duraturo nella sala macchine, che si mette al servizio. del gruppo, chiude gli spazi, rincorre gli avversari, fa bene le tante piccole cose da cui nascono grandi cose”, scrive il giornalista del quotidiano zurighese. Il giocatore del Bologna viene paragonato a un personaggio animato di “Rapetou”, la banda di gangster che prende di mira la cassaforte di Paperone. “Forse non è un caso che Remo Freuler abbia aperto la cassaforte agli svizzeri”, dice la penna di Fabian Ruch, che osa paragonare Svizzera e Brasile: “Stasera gli svizzeri vengono mostrati dominanti quanto i brasiliani, ma senza abbellimenti.

Nel suo commento per il sito di lingua tedesca Clicca, Christian Finkbeiner ritiene che la Svizzera «non deve più temere nessuno». Per l’editorialista «l’ultimo ballo di questa straordinaria generazione del calcio svizzero non dovrebbe – di gran lunga – finire qui». E se la Svizzera tornasse allo Stadio Olimpico di Berlino, teatro del suo colpo di stato sabato sera, il 14 luglio per la finale di Euro 2024? “Perché non con la Svizzera? Poiché questa “Serata magica” (ndr: serata magica), non ci sono più confini per questa Nati”, si entusiasma il responsabile del calcio Guarda Tedesco, affiancato dal suo omologo francofono con lo stesso titolo, Tim Guillemin: “L’unica questione ora è sapere dove si fermerà la Nati. E se i 6.000 sostenitori presenti stasera avessero la possibilità di rivedere Berlino il 14 luglio… È troppo ardito pensarlo? Ovviamente. Ma sarebbe stato anche incredibilmente presuntuoso immaginare che questa squadra svizzera dominasse così tanto l’Italia in una partita ad eliminazione diretta di un grande torneo.

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