Inchiesta su omicidio del coniuge a Urrugne: cosa sappiamo

Inchiesta su omicidio del coniuge a Urrugne: cosa sappiamo
Inchiesta su omicidio del coniuge a Urrugne: cosa sappiamo
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L’indagine continua a trovare Laure Zacchello, 43 anni, scomparsa dal 20 giugno nelle Urrugne (Pirenei Atlantici). Suo marito è stato incriminato per “omicidio coniugale” poi posto in custodia cautelare. La polizia giudiziaria lancia una chiamata a testimoni per raccogliere informazioni, soprattutto riguardanti la giornata del 21 giugno dalle 8,30 alle 20,50.

Ricercato attivamente, ma “forse deceduto in questo momento”

Le speranze di ritrovare Laure Zacchello viva sono scarse. Lei è “forse deceduta fino ad oggi, forse vittima di omicidio intenzionale da parte del suo partnert”, ha dichiarato il pubblico ministero di Bayonne durante una conferenza stampa tenutasi giovedì 27 giugno. “Nessuna ipotesi può essere esclusa“, aggiunge il procuratore Jérôme Bourrier.

Le ricerche continuano per ritrovare Laure Zacchello, con perquisizioni e perquisizioni, senza conoscere i settori presi di mira dagli inquirenti, né l’importanza dell’ordigno. “Siamo interessati ad eventuali testimonianze, informazioni sullo spostamento di un 4X4 nell’entroterra, in zone boschive“, dice il questore incaricato delle indagini. La donna scomparsa, una donna di 43 anni, è madre di tre figli, di 5, 7 e 9 anni, avuti con l’imputato. La coppia è in procedura di divorzio , separati dal marzo scorso e che condividono l’affidamento dei figli in una casa comune a Urrugne, di cui è proprietario, è stato contattato un giudice minorile.

Un possibile attacco organizzato

Se in questa fase delle indagini tutte le strade restano ancora aperte, il pubblico ministero ha dettagliato i vari elementi che hanno portato all’incriminazione dell’indagato. L’uomo, 43 anni, è stato trovato privo di sensi nella sua abitazione nel pomeriggio di venerdì 21 giugno. La sorella, preoccupata di non avere sue notizie, è arrivata a casa sua e lo ha scoperto a terra. Ha un trauma cranico e al suo fianco c’è un blocco di cemento. Assente Laura Zacchello. I suoi effetti personali sono invece ancora lì, compresi i suoi due cellulari, i suoi mezzi di pagamento, la sua borsetta e perfino il suo veicolo. Il 4X4 rosso, che compare nella locandina dei ricercati, è chiuso a chiave e le chiavi non ci sono più.

Le indagini presso l’abitazione consentono di escludere in questa fase l’ipotesi di un furto con scasso, nonché l’intervento di una terza persona. La scomparsa volontaria di Laure Zacchello appare improbabile perché se ne andò senza fare affari con lei, senza avvisare nessuno e senza darne alcuna notizia ai suoi figli. “Il che, viste le udienze effettuate nel suo entourage, non è assolutamente da lui”rileva il pubblico ministero.

La polizia giudiziaria sta lavorando ad un’altra strada, quella di una messa in scena del quarantenne, vale a dire automutilazione per farlo apparire come un attacco. Questo è anche l’alibi principale di sospettato che non nega i fatti ma afferma di non ricordare nulla. Gli esami medici indicano traumi, “compatibile con perdita di coscienza ma anche con sforzo violento“, precisa Jérôme Bourrier, che continua: “ha segni di graffi sulle mani e sulle gambe, che potrebbero essere compatibili con i graffi dei rovi… In seguito, è un individuo che pratica una forma di survivalismo.

“Terrorizzata dall’atteggiamento del suo partner”

Anche l’indagine cosiddetta “ambientale” ha fatto emergere diversi elementi a carico dell’indagato. Si scopre che ha preso male la separazione. L’accusa riporta alla luce un argomento risalente allo scorso febbraio. “Il suo compagno avrebbe tentato di portar via [à Laure Zacchello] la sua borsa e lei presumibilmente lo ha morso. Elementi che l’hanno spinta a comprare una telecamera portatile, a dormire sul divano con i figli, a posizionare oggetti sul pavimento per sentire il compagno quando entrava nella stanza“, precisa il pubblico ministero. Le testimonianze di chi la circonda dimostrano che lei “era visibilmente terrorizzata dall’atteggiamento del suo partner“, aggiunge Jérôme Bourrier.

Non ci sono lamentele sul passato della coppia, ma due eventi vengono elencati dall’autorità giudiziaria. Il 7 febbraio, il sospettato si è recato al commissariato di Saint-Jean-de-Luz per dichiarare di essere stato morso dalla moglie. Il 10 febbraio lei ha parlato a sua volta con la polizia per denunciare una forma di molestia”,pur precisando di non voler sporgere denuncia, di non volere che il marito fosse ascoltato“, precisa il pubblico ministero.

Sopravvissuto e appassionato di armi

Dall’indagine risulta che il sospettato, 43 anni, è sportivo, è anche insegnante di educazione fisica ed è stato ufficiale di riserva della gendarmeria fino al 2020. È anche cacciatore e tiratore sportivo, con diverse armi in suo possesso. Un grande arsenale dichiarato e rinchiuso in due robusti armadietti, ma all’arrivo della polizia è stato rimosso tutto. “I due armadi posti nella camera matrimoniale sono aperti, non forzati, si nota la scomparsa di armi da guerra di categoria A, fucili mitragliatori, pistole automatiche“, elenca Jérôme Bourrier. Le indagini scoprono anche che il sospettato possiede un deposito con razioni di sopravvivenza, il che lo colloca in un movimento di sopravvivenza.

Lo sottolinea anche il pubblico ministero una personalità fredda, silenziosa, senza empatia, senza preoccuparsi del futuro di sua moglie.Ha presentato un’amnesia, non ricordando nulla, ritardando l’udito, iniziando a piangere., dice Jérôme Bourrier. Le ricerche proseguiranno per ritrovare Laure Zacchello, nessuna delle strade sopra menzionate verrà messa da parte, ricorda la procura di Bayonne, che preferisce non formulare conclusioni troppo affrettate sulle circostanze della scomparsa.

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