Elezioni: come condividere i propri disaccordi con la persona amata senza rinunciare al rapporto?

Elezioni: come condividere i propri disaccordi con la persona amata senza rinunciare al rapporto?
Elezioni: come condividere i propri disaccordi con la persona amata senza rinunciare al rapporto?
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Il 30 giugno e il 7 luglio i francesi sono chiamati alle urne per eleggere i deputati che li rappresenteranno nell’Assemblea nazionale, appena sciolta da Emmanuel Macron. Mentre la Francia si trova a un punto di svolta nella sua storia, con la minaccia dell’estrema destra alle porte del potere, alcune conversazioni possono mettere a dura prova le relazioni che abbiamo con coloro che ci circondano. Guida di sopravvivenza.

In un articolo pubblicato il 25 giugno 2024, l’edizione britannica della rivista Grazia fornisce consigli su come affrontare al meglio le accese conversazioni che scandiscono la nostra vita quotidiana in questi tempi di instabilità politica. “Una volta era comune che due persone sposate votassero diversamente; oggi facciamo fatica perfino a mettere le nostre amicizie al di sopra delle divisioni politiche” nota la rivista.

Ci sono infatti quelle persone che amiamo profondamente e con le quali condividiamo molte cose da molto tempo, ma con le quali sappiamo che se le incontrassimo oggi per la prima volta, forse non diventeremmo più amici. O perché siamo cresciuti in direzioni troppo diverse, o perché oggi le nostre opinioni divergono troppo. Le crisi sociali, come quella che stiamo vivendo oggi, hanno la sfortunata tendenza a rivelare queste divisioni, e talvolta ad ampliare i divari che erano già visibili. Ma, a volte, non vogliamo dire addio a quell’amico del college, con cui abbiamo trascorso molto tempo, o a quel cugino che è stato particolarmente presente durante la nostra rottura. Quindi, come possiamo gestire le conversazioni in modo sano senza che si trasformino in vicoli ciechi o, peggio, in confusione?

Nessuna discussione è perfetta

Il primo passo verso una conversazione sana è accettare che probabilmente non sarà perfetta. Se sei il tipo che ripensa 10 anni dopo, sotto la doccia, a questo argomento che avresti dovuto formulare meglio, sii gentile con te stesso. Come ricordato Graziase lasci dire a te stesso “Non ho cambiato idea, ma ora capisco un altro punto di vista”è già di per sé un grande successo.

Una conversazione non è una partita sportiva

L’idea non è contare i punti, ma mostrare curiosità. Invece di urlare un’idea o parlare sopra l’altra persona, lascia che si esprima. Quando tocca a te, interrogalo, e fagli capire il tuo punto di vista o ricalcare il suo (a volte decostruendolo pedagogicamente): “Che cosa intendi con questo? » oppure “Come sei arrivato a questo pensiero?” “. Se non ti lascia parlare o si rifiuta di ascoltarti, digli educatamente che ti sei presa il tempo per ascoltarlo e che quindi vorresti che fosse lui ad ascoltare a tua volta.

Non alzare mai la voce

Questa è la base della comunicazione non violenta. Inutile dire che, quando vogliamo essere ascoltati, non ha senso sgridare gli altri, anche quando ci infastidiscono. Non per niente alcuni insegnanti abbassano la voce in classe per costringere gli studenti a prestare attenzione…

Ascolta il doppio di quanto parli

Come continua a ricordarci la rivista britannica, la chiave per una conversazione costruttiva è ascoltare gli altri. Ciò implica non guardare il telefono, rimanere concentrati, mantenere il contatto visivo e usare affermazioni verbali come “vedo” o “capisco” per segnalare all’altra persona che è impegnata nella discussione. “In tempi di conflitto, l’ascolto è sia la tua corazza che la tua arma, perché ti aiuta a identificare il vero problema e a risolverlo”stima la rivista.

I fatti avranno sempre più peso delle emozioni

Fatti, fatti, fatti. Rimaniamo calmi, respiriamo, citiamo le nostre fonti e i dati se li abbiamo a disposizione. Non ha senso fare il gioco di chi ha come unico obiettivo la provocazione!


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