Ad Haiti, l’arrivo della polizia keniana fa sperare di “riprendere il controllo” del Paese, devastato dalla violenza delle bande

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Agenti di polizia kenioti inviati come parte di una missione multinazionale di sostegno alla sicurezza ad Haiti, al loro arrivo a Port-au-Prince, il 25 giugno 2024. MARKINSON PIERRE / REUTERS

Alcuni ad Haiti aspettano questo momento da molto tempo, nella speranza di arginare la spirale di violenza causata dalla proliferazione delle bande. Il primo contingente di agenti di polizia keniani, inviato nell’ambito della Missione Multinazionale di Sostegno alla Sicurezza (MMAS) in questo paese caraibico, è arrivato martedì 25 giugno a Port-au-Prince, la capitale haitiana. Circa 200 uomini in mimetica sono sbarcati al mattino dal loro aereo partito da Nairobi il giorno prima e hanno celebrato questo tanto atteso arrivo eseguendo alcuni passi di danza sulla pista dell’aeroporto internazionale di Toussaint-Louverture.

“La forza multinazionale è lì per sostenere la nostra polizia nazionale”ha dichiarato, poche ore dopo, il primo ministro ad interim haitiano, Garry Conille, nel corso di una conferenza stampa. “Lavoreremo poco a poco per riprendere il controllo del nostro Paese, prima senza scontri, senza grandi combattimenti, a meno che non sia necessario”, ha continuato il capo del governo, nominato a questo incarico il 28 maggio dal consiglio presidenziale di transizione. Questo organo di governo collegiale è stato istituito a marzo per succedere all’impopolare primo ministro Ariel Henry e far uscire il paese dall’impasse politica derivante dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel luglio 2021.

Dopo lo sbarco di questo primo reggimento, arrivano i rinforzi della polizia keniana “dovrebbe continuare ad arrivare”, ha assicurato il signor Conille. Infatti, la forza multinazionale di sostegno alla sicurezza, il cui dispiegamento, per un periodo di un anno, era stato approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nell’ottobre 2023, dovrebbe comprendere circa 2.500 agenti, tra cui 1.000 agenti di polizia keniani. L’inizio di questa missione delle Nazioni Unite è stato rinviato più volte. “Questa missione ha un notevole sostegno in tutto il mondo”ha affermato la diplomatica keniana Monica Juma nel corso di questa conferenza stampa, al termine della quale ha consegnato solennemente il comando del contingente di agenti di polizia keniani alle autorità haitiane.

“Fallimento dello Stato”

“L’arrivo del MMAS porterà ossigeno alla polizia nazionale haitiana e le permetterà di ristrutturarsi”, stima Romain Le Cour Grandmaison, specialista in criminalità organizzata presso il centro di ricerca Global Initiative. Il ricercatore, tuttavia, deplora la “mancanza di trasparenza che caratterizza la missione, e una certa opacità sul coordinamento tra gli attori chiave, le autorità haitiane, la società civile e la comunità internazionale”.

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