COLLOQUIO. Potere d’acquisto: margine sui prodotti alimentari, prezzi delle case di cura, tassi bancari… UFC-Que Choisir illustra le sue proposte

COLLOQUIO. Potere d’acquisto: margine sui prodotti alimentari, prezzi delle case di cura, tassi bancari… UFC-Que Choisir illustra le sue proposte
COLLOQUIO. Potere d’acquisto: margine sui prodotti alimentari, prezzi delle case di cura, tassi bancari… UFC-Que Choisir illustra le sue proposte
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l’essenziale
A pochi giorni dalle elezioni legislative, UFC-Que Choisir ha reso pubbliche le sue 20 priorità, parte delle quali è strutturata attorno al tema del potere d’acquisto. Un problema caro ai francesi. Benjamin Recher, responsabile delle relazioni istituzionali dell’associazione, illustra dettagliatamente queste strade.

Il potere d’acquisto è il tema che più preoccupa i francesi a pochi giorni dal primo turno delle elezioni legislative. In quali ambiti ritiene che sia necessario intervenire urgentemente?

Abbiamo individuato diversi ambiti in cui è molto importante agire. La prima leva è l’elettricità. Chiediamo due cose a questo proposito: che le tasse regolamentate sull’elettricità siano collegate ai costi di produzione di EDF. Attualmente, ciò è determinato dai prezzi sui mercati all’ingrosso. Riteniamo che dal momento in cui EDF, che da tempo è un ente pubblico e un’impresa pubblica, finanzia l’elettricità, è normale che questa elettricità sia il più conveniente possibile per i consumatori.

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E l’Iva sulle tasse?

Sull’elettricità i francesi pagano anche l’Iva. E’ compreso nel prezzo base e lo consideriamo una doppia penalità. I francesi pagano le tasse due volte e noi affermiamo che l’IVA deve essere separata non includendola nella base imponibile dell’elettricità. Ciò abbasserebbe automaticamente il prezzo dell’elettricità pagato dai consumatori.

L’aumento dei prezzi alimentari è un punto molto delicato per i francesi, è una priorità secondo lei?

In effetti, questa è davvero la priorità poiché i prezzi nella grande distribuzione sono aumentati enormemente, soprattutto nel 2022-2023. Le nostre proposte si basano sui margini… Il margine lordo dell’industria agroalimentare è passato dal 28 al 48% tra la fine del 2021 e il 2° trimestre del 2023. In particolare grazie a quello che viene chiamato margine minimo garantito del 10% applicabile nella distribuzione di massa. È obbligatorio per tutti i marchi che devono realizzare un margine minimo del 10% su tutti i prodotti alimentari che vendono. L’obiettivo era remunerare meglio gli agricoltori in base ai prezzi delle materie prime, ma sappiamo che questo non funziona. Chiediamo che venga rimosso senza indugio. Basta una legge, è una delle cose che possiamo fare subito.

Quali sono le ultime leve che considerate prioritarie?

C’è quello del settore bancario. Il legislatore deve lavorare per regolamentare i tassi bancari che talvolta sono del tutto slegati dai costi sostenuti dalle banche. Dobbiamo ridurre le spese di gestione dei conti correnti, ma anche tutto ciò che riguarda le commissioni di successione bancaria. È inconcepibile pagare delle spese quando si chiude un conto in caso di morte.

Un altro punto che abbiamo ritenuto davvero importante è quello dei prezzi applicati negli EHPAD dove i posti sono molto cari. Questa diventa una voce di spesa determinante con spese vive che in alcuni casi possono superare i 1000 euro. EHPAD particolarmente privati. Chiediamo poi alle autorità pubbliche di mettere uno scudo di dipendenza sul modello dello scudo tariffario per limitare i costi residui per le famiglie.

Perché ti sei concentrato su queste leve specifiche?

Corrispondono a richieste storiche della nostra associazione. Sono temi su cui lavoriamo da moltissimo tempo con richieste che stiamo rivolgendo a diversi governi, deputati e senatori. E nel quadro delle elezioni legislative, abbiamo voluto rinviare queste richieste ai diversi candidati.

Riguardo ai candidati, cosa ne pensa delle loro promesse in termini di potere d’acquisto?

Siamo un’associazione apolitica e indipendente, quindi non ci posizioniamo pubblicamente in relazione ai programmi degli altri. Anche se, ovviamente, abbiamo posizioni da difendere. Come UFC, esamineremo cosa accadrà dopo il 7 luglio, esamineremo le proposte messe sul tavolo o meno riguardo alle preoccupazioni dei consumatori, e poi giudicheremo in base alle azioni.

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