“Ci sono venti stranieri tra le vittime, tra cui 18 cinesi, un laotiano e una persona di nazionalità sconosciuta”, ha detto alla stampa Kim Jin-young, un membro dei vigili del fuoco sul posto, aggiungendo che l’identificazione delle vittime è stata difficile a causa a delle loro ustioni.
Più di 100 persone stavano lavorando nella fabbrica quando i lavoratori hanno sentito una serie di esplosioni al secondo piano, dove le batterie al litio vengono ispezionate e imballate, ha detto la fonte.
L’incendio è avvenuto a Hwaseong, a sud di Seoul, in una fabbrica appartenente al produttore sudcoreano di batterie Aricell.
Dopo aver domato con successo il gigantesco incendio, i vigili del fuoco sono entrati nell’edificio per estrarre i corpi. “La maggior parte dei corpi sono gravemente bruciati e ci vorrà del tempo per identificarli”, ha detto Kim Jin-young.
I vigili del fuoco sudcoreani stanno ancora cercando una persona ancora scomparsa, ha aggiunto.
I risultati preliminari indicano che l’incendio si è propagato in pochi secondi, con fumi tossici che hanno immediatamente travolto i lavoratori, ha affermato Cho Sun-ho, capo dei vigili del fuoco della provincia di Gyeonggi.
“Da una stanza (dove si trovano le batterie) ha cominciato a fuoriuscire del fumo bianco e ci sono voluti solo 15 secondi” perché il disastro si estendesse a tutto lo spazio a causa dell’improvvisa esplosione, ha spiegato. Trattandosi di un incendio dovuto al litio, gli sforzi degli operai per spegnerlo sembrano essere stati vani.
“Si presume che le vittime abbiano inalato in breve tempo fumi tossici che le hanno rapidamente asfissiate, facendole perdere conoscenza”, ha aggiunto.
Decine di camion dei pompieri erano allineati fuori dalla fabbrica, ha osservato un giornalista dell’AFP, mentre i soccorritori hanno evacuato i corpi, coperti da coperte blu, utilizzando le barelle.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha visitato il luogo del disastro lunedì sera e ha visitato l’edificio carbonizzato, indossando casco e maschera di sicurezza, prima di salutare i vigili del fuoco.
Sembra che “l’attrezzatura per l’accensione fosse posizionata davanti all’uscita di emergenza, il che ha impedito ai lavoratori di fuggire e ha causato molte morti”, ha detto Yoon.
Il presidente ha ordinato alle autorità di monitorare fabbriche simili che utilizzano sostanze chimiche e di “adottare misure per evitare che tali incidenti si ripetano”.
– Altamente infiammabile –
Facilmente infiammabili, si ritiene che circa 35.000 batterie al litio siano immagazzinate al secondo piano della fabbrica dove è scoppiato l’incendio.
“È stato difficile entrare nell’edificio perché temevamo che si sarebbero verificate altre esplosioni”, ha detto Kim, aggiungendo che i vigili del fuoco hanno combattuto le fiamme con “sabbia asciutta”.
Gli incendi causati dal litio sono molto difficili da combattere con i mezzi convenzionali.
Le batterie al litio sono utilizzate ovunque, dai laptop ai veicoli elettrici.
Le immagini trasmesse dall’agenzia Yonhap mostrano pennacchi di fumo grigio che si alzavano sopra l’edificio della fabbrica devastato dalle fiamme.
Le autorità locali hanno messo in guardia i residenti della città di Hwaseong dal fumo, raccomandando loro di non uscire di casa.
“C’è molto fumo a causa degli incendi in una fabbrica. Vi preghiamo di prestare attenzione alla sicurezza, soprattutto astenendovi dall’uscire”, si legge in un messaggio di allerta inviato via SMS.
La Corea del Sud è un importante produttore di batterie, in particolare di quelle utilizzate nei veicoli elettrici.
L’incendio è uno dei peggiori disastri industriali che il Paese abbia visto negli ultimi anni.
Nel 1989, un incidente in una fabbrica chimica a Yeosu, nella provincia di Jeolla meridionale, uccise 16 persone e ne ferì 17. Nel 2020, trentotto persone sono morte in un incendio in un magazzino a Icheon, a sud di Seoul.
