La sfida giuridica della DPG in Senegal: chiarimenti necessari*

La sfida giuridica della DPG in Senegal: chiarimenti necessari*
La sfida giuridica della DPG in Senegal: chiarimenti necessari*
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Dal momento della sua assunzione alla carica di Primo Ministro, Ousmane Sonko, conformemente all’articolo 55 della Costituzione senegalese, dovrebbe normalmente presentare la sua Dichiarazione di Politica Generale davanti all’Assemblea Nazionale. Tuttavia, persiste un grosso problema: il regolamento interno dell’Assemblea non specifica le modalità precise di questo passaggio costituzionale essenziale.

Questo divario crea una significativa ambiguità giuridica, sollevando interrogativi sulla complementarità tra la Costituzione e il regolamento interno dell’Assemblea. Sebbene in generale prevalga la Costituzione, i regolamenti interni sono cruciali per definire procedure specifiche e garantire la regolarità dei processi democratici.

La Dichiarazione di politica generale è di fondamentale importanza in una democrazia, poiché fornisce al governo una piattaforma per delineare i suoi obiettivi strategici, le priorità politiche e gli impegni nei confronti dei cittadini. Ciò non solo chiarisce la direzione politica del Paese, ma rafforza anche la legittimità democratica rispondendo alle aspettative espresse durante le elezioni.

Tuttavia, finché i termini di applicazione dell’articolo 55 non sono chiaramente definiti nei regolamenti interni, il Primo Ministro non è formalmente obbligato a presentare la sua dichiarazione. Questa situazione potrebbe compromettere la trasparenza e la responsabilità del governo ritardando l’attuazione di politiche pubbliche essenziali.

La necessità di risolvere questo dilemma è urgente. Sono possibili diverse soluzioni: l’Assemblea nazionale potrebbe sviluppare e adottare rapidamente regolamenti interni che specifichino le procedure e le scadenze per la presentazione e il dibattito sulla Dichiarazione di politica generale. Ciò chiarirebbe le aspettative e garantirebbe il rispetto dell’articolo 55 della Costituzione.

Si potrebbe anche avviare una consultazione tra l’Esecutivo e il Legislativo per discutere le modalità pratiche di questo obbligo costituzionale. Un approccio collaborativo favorirebbe il consenso sull’interpretazione e sull’effettiva attuazione di questa disposizione cruciale.

Come ultima risorsa, si potrebbe prendere in considerazione un rinvio al Consiglio costituzionale per chiarire l’interpretazione dell’articolo 55 e l’obbligo giuridico del Primo Ministro. Una decisione del tribunale sarebbe quindi decisiva per stabilire uno standard chiaro e vincolante.

È imperativo rafforzare il quadro legislativo che circonda la Dichiarazione di politica generale al fine di preservare i principi fondamentali dello stato di diritto, della separazione dei poteri e della trasparenza democratica. Solo un impegno comune volto a chiarire queste questioni potrà garantire una governance stabile e coerente con gli standard costituzionali del Senegal.
Dottor Tabouré AGNE*
Segretario Nazionale Responsabile
Affari Legali MTN/MOTNA
agnetaboure@yahoo;fr

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