Guerra in Ucraina: Putin amplia le sue opzioni sull’uso delle armi nucleari, compresi gli attacchi missilistici contro la Russia

Domenica 17 novembre gli Stati Uniti hanno autorizzato l’Ucraina a colpire il suolo russo con i suoi missili a lungo raggio. Due giorni dopo, nel millesimo giorno della sua offensiva contro l’Ucraina, Vladimir Putin ha firmato il decreto che amplia le possibilità di utilizzo delle armi nucleari. “Tra le condizioni che giustificano l’uso delle armi nucleari c’è il lancio di missili balistici contro la Russia”, si legge in questo decreto.

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“Era necessario adattare le nostre basi alla situazione attuale”, ha spiegato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, di fronte a quelle che Vladimir Putin considera “minacce” provenienti dall’Occidente contro la sicurezza della Russia.

Un’ulteriore possibilità di ricorrere alle armi nucleari

Il presidente russo ha avvertito alla fine di settembre che il suo Paese potrebbe ora utilizzare armi nucleari in caso di un “lancio massiccio” di attacchi aerei contro la Russia. E che qualsiasi attacco portato avanti da un paese non nucleare, come l’Ucraina, ma sostenuto da una potenza dotata di armi atomiche, come gli Stati Uniti, potrebbe essere considerato un’aggressione “congiunta”, che potrebbe richiedere il ricorso all’arma nucleare .

Un altro caso che apre la strada a tale ricorso, “la fornitura di territorio e risorse per l’aggressione contro la Russia”, prosegue il testo firmato da Vladimir Putin.

Dall’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, il padrone del Cremlino si è scagliato contro il possibile utilizzo delle armi nucleari. La Russia ha schierato armi nucleari tattiche nell’estate del 2023 alla Bielorussia, il suo più stretto alleato, che a maggio ha anche annunciato un’esercitazione sincronizzata con Mosca per controllare i suoi lanciatori di armi nucleari tattiche.