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| 18 secondi fa
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Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe sconvolgere l’equilibrio monetario globale, in particolare spingendo l’euro verso la parità, o addirittura al di sotto, rispetto al dollaro.
Le società di ricerca, come UBS, Deutsche Bank e Capital Economics, anticipano movimenti significativi, alimentati da politiche protezionistiche e dinamiche economiche divergenti tra i due continenti.
Un contesto politico ed economico favorevole al dollaro
Dall’elezione di Donald Trump, il dollaro ha registrato un balzo 5,2% contro l’eurocon una quotazione attuale di circa € 1,0555 dollari. Più in generale, l’indice del dollaro USA è aumentato del 5,8% contro un paniere di valute internazionali.
Questa tendenza può essere spiegata soprattutto dalle ambizioni protezionistiche del presidente eletto dazi doganali elevatiFino a 60% sui prodotti cinesi et 10% sulle altre importazioni. Queste misure, se da un lato rafforzano l’economia americana, dall’altro indeboliscono le valute estere riducendone la competitività commerciale.
La pressione dei tassi di interesse americani
La politica economica di Donald Trump rischia inoltre di aumentare i deficit pubblici, il che dovrebbe spingere al rialzo i rendimenti obbligazionari statunitensi. Di conseguenza, gli investitori favoriscono il dollaro, rafforzandone ulteriormente la posizione.
Allo stesso tempo, gli analisti prevedono che il Federal Reserve statunitense (Fed) adeguerà prudentemente le sue tariffe, a differenza del Banca Centrale Europea (BCE)che potrebbe adottare una politica monetaria più accomodante di fronte al rallentamento economico europeo.
Fino a che punto può scendere l’euro?
Le previsioni degli analisti per l’euro sono allarmanti:
- UBS anticipa un euro a 1,04 dollari entro il 2025 et 1 dollaro fino al 2026.
- Deutsche Bank considera uno scenario ancora più pessimistico, con un euro sotto la parità, intorno 0,95 dollari.
- Economia del capitale stima che la parità potrebbe essere raggiunta entro la fine del 2025, rafforzata da una BCE più aggressiva nei tagli dei tassi.
Un’Europa indebolita dalle incertezze interne
Oltre alla pressione esercitata dalla politica americana, l’Europa deve affrontare le proprie sfide:
- Crollo del governo tedesco : una fonte di incertezza che grava sulla stabilità economica della zona euro.
- Debolezza economica diffusa : la stagnazione economica in Europa contrasta con la resilienza dei consumatori americani.
- Esportazioni indebolite : il calo della domanda cinese accentua le difficoltà per l’economia europea.
Gli impatti globali di un euro debole
Un euro al di sotto della parità rispetto al dollaro potrebbe avere conseguenze significative:
- Commercio globale : la competitività dei prodotti europei diminuirebbe sui mercati americani, mentre le importazioni americane si ridurrebbero.
- Inflazione importata : in Europa, un euro debole renderebbe le merci importate più costose, accentuando le pressioni inflazionistiche.
- Le sfide per le imprese europee : Le industrie esportatrici potrebbero soffrire, in particolare quelle dipendenti dalle materie prime denominate in dollari.
Una dinamica da tenere d’occhio
Mentre Donald Trump si prepara a tornare in carica a gennaio, gli analisti continuano a monitorare da vicino gli sviluppi nel mercato dei cambi.
Con le tariffe potenzialmente in vigore già nel 2025, i prossimi mesi potrebbero segnare una svolta storica per l’euro e le relazioni economiche transatlantiche.
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