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[EDITO] Culbuto cadde al Fronte, meno popolare che sinistro

[EDITO] Culbuto cadde al Fronte, meno popolare che sinistro
[EDITO] Culbuto cadde al Fronte, meno popolare che sinistro
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Diciamolo chiaro: François Hollande si candiderà a Corrèze per il Nuovo Fronte Popolare. E, ciliegina sulla torta, colui che fu il suo Ministro dell’Economia, divenuto Presidente della Repubblica, nella sua grande e riconoscente clemenza, non presenterà un candidato contro di lui. Va notato che se Renaissance adotta la postura del né-né di fronte ai “due estremi”, questo riferimento back-to-back è solo retorico: infatti, non si traduce né in RN-né in RN. Perché il fiore appena regalato a François Hollande non è stato concesso a nessuno dei candidati di Marine Le Pen.

Ritorno alle basi

Per François Hollande si tratta di un ritorno alle origini: nel giugno 1981, si candida contro Jacques Chirac alle elezioni legislative della Corrèze. Del suo giovane (26enne) avversario, Jacques Chirac disse allora di sì “meno conosciuto del labrador di Mitterrand”. Hollande era stato battuto al primo turno ma, sorprendentemente, solo di poco. Nelle elezioni legislative del 1988 si candidò nuovamente alla Corrèze, ma in un’altra circoscrizione elettorale, questa volta con successo.

Sono passati 43 anni dal suo primo tentativo, François Hollande è ormai noto, molto noto, troppo noto. Leonarda, Théo, Matrimonio per tutti, Charlie Hebdo, pioggia (alcuni vedono nel suo ritorno una spiegazione al maltempo), cravatta a cavatappi, Flanby, monopattino, casco… sono le parole chiave della sua notorietà. Mr. Little Joke ha appena commesso il suo ultimo scherzo: presentarsi in una più che dubbia lista di estrema sinistra.

Trascuriamo il fatto che i numerosi vantaggi concessi a vita al Presidente della Repubblica mirano proprio ad evitare che la carica presidenziale – che è sempre simbolicamente legata a chi la ricopre – venga sfruttata in modo eccessivo da imperativi di lucro. Già lo spettacolo dell’ex presidente che firmava i suoi libri nelle gallerie dei supermercati, incastrato tra la lavanderia e il calzolaio, o cantava una canzone al Francofolies non era molto glorioso. Ma utilizzare il prestigio presidenziale come strumento per la campagna elettorale è tanto cinico quanto degradante.

Non portare rancore

François Hollande non porta rancore: nel 2017, Jean-Luc Mélenchon, con l’affettuosa delicatezza che lo caratterizza, lo descrisse sulla rivista Società COME “un povero ragazzo che non ha mai fatto niente”. Oggi, la sua presenza, che avvisa e rassicura gli elettori di Glucksmann, trasporta tacitamente Jean-Luc Mélenchon verso Matignon. IL ” povero ragazzo “ avrà almeno ” Fare “ Quello.

Nel 2019, questa stessa estrema sinistra lo ha bandito dalle conferenze dell’Università Lille 2. Come un volgare “fascista”, deve aver vissuto l’umiliazione dell’esfiltrazione. I suoi libri erano stati gettati a terra, cosparsi di caffè e fatti a pezzi. Oggi si unisce a questo fronte più sinistro che popolare, che ha il cinismo di presentare, dove siedono rispettivamente il colonnello Arnaud Beltrame e il brigadiere Éric Masson, Philippe Poutou, il candidato dell’NPA che vuole disarmare la polizia, e il dossier antifa S Raphaël Arnault.

NEL 2006, Marie-Ève ​​​​Malouines e Carl Meeus pubblicano, con Fayard, un libro interamente dedicato alla coppia Hollande-Royal con questo titolo evocativo: La Madonna e il Culbuto. La Madonna non c’è più, resta il culbuto. Più rotondo e oscillante che mai. Non solo fisicamente: dimenticato, il “problema con l’Islam”lo straripamento dell’immigrazione e la spartizione del territorio di cui parla, nel 2016, il libro di Gérard Davet e Fabrice Lhomme Un presidente non dovrebbe dire questo… (Stock) o forse registrato. Culbuto ha capito che la Francia è caduta in un’altra realtà demografica che dovrà necessariamente trovare espressione nelle urne. Un futuro per chi saprà prendere il treno in tempo.

In un altro libro a lui dedicato, Io, l’uomo che ride (Flammarion, 2014), il giornalista di Nuovo osservatore Serge Raffy ha paragonato François Hollande all’eroe di Victor Hugo Gwynplaine, il cui fisico costringe a ridere, anche quando la situazione non gli si presta. Dieci anni dopo, è ancora così. Il ridicolo François Hollande ride dei francesi, in un contesto tragico. Con la compiacente benedizione del Presidente della Repubblica. Un (ex) Presidente non dovrebbe dire una cosa del genere.

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