“Sono stato molto più influenzato da mio padre di quanto pensassi.”

“Sono stato molto più influenzato da mio padre di quanto pensassi.”
“Sono stato molto più influenzato da mio padre di quanto pensassi.”
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COLLOQUIO – Il musicista esce Requiem per uno scioccol’album di copertina di suo padre, ed evoca con nostalgia la loro relazione unica.

David Hallyday ora ha l’età che aveva Johnny quando creò l’album Sangue per sangue per suo padre rocker. Un successo immenso che viene rivisitato oggi con umiltà e rispetto da quest’uomo che ha saputo costruirsi all’ombra di due giganti della musica francese, Sylvie Vartan e Johnny Hallyday.

IL FIGARO. – Esci Requiem per uno sciocco, un album di nuove interpretazioni delle canzoni di tuo padre. Per quello?

David Hallyday. – Mi sono divertito molto a progettare Requiem per uno sciocco. Non mi piacciono le cover, in linea di principio, rifare ciò che è già stato fatto bene, a meno che non si aggiunga qualcosa e non si tradisca lo spirito della canzone. Ho concepito il disco parallelamente alla stesura della mia autobiografia. Tornando nei miei ricordi, ho trovato tra altri cinque titoli che avevo composto per lui, che avevamo iniziato come seguito di Sangue per sangue. Alla fine mi ero arreso. Perché realizzare un secondo album insieme quando il primo era così emblematico?…

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