“Dopo un -2,7% in volume nel 2022 e fino al -4,6% nel 2023, i prodotti di consumo sono diminuiti di un altro 2% in volume nei primi cinque mesi del 2024″, sottolinea un esperto di consumi citato sabato dal quotidiano francese ” Il Parisien”.
Tra i maggiori flop figurano la cura del viso (-14,3%) e le carni vendute nel reparto fresco dei supermercati (-18,6%), secondo la stessa fonte.
“I volumi sono in calo perché i prezzi non sono scesi nuovamente. Su tre anni costano sempre il 25% in più», spiega un altro esperto citato dal giornale.
Di conseguenza, una volta pagate tutte le spese restrittive (affitto, riscaldamento, ecc.), “tutto ciò che non è l’obiettivo principale del cibo soffre”, precisa la stessa fonte.
In difficoltà anche altri settori. Mentre dall’estate del 2023 i lavori di costruzione sono in fase di stallo, l’attrezzatura della casa e gli elettrodomestici impallidiscono al confronto. Non va meglio il tessile, con molti marchi in difficoltà da due anni.
Un altro mercato in declino è quello automobilistico. “Mentre negli anni ’90 ogni anno tra il 7 e l’8% dei francesi acquistava un’auto nuova, nel 2023 questa percentuale è scesa al 2,3%”, sottolinea “le Parisien”.
Secondo gli esperti “probabilmente non si potrà tornare indietro”, soprattutto perché i francesi hanno adottato nuove abitudini che stanno prendendo piede. Il formaggio sostituisce la carne in alcuni pasti. La lotta allo spreco alimentare riduce i volumi acquistati.
«Se nel 2023 il consumo di beni è diminuito dell’1,6%, quello dei servizi è aumentato del 3,1%», sottolinea inoltre Stéphane Colliac, economista che cita in particolare i servizi informatici o per il tempo libero (abbonamenti a siti di streaming, viaggi, ecc. ).
E per aggiungere: «Se il consumo di beni è ancora inferiore del 5% rispetto al livello pre-Covid, i servizi sono tornati al livello di allora».
