Insurance Argus: quali sono i modelli di simulazione idraulica tradizionalmente utilizzati dagli assicuratori?
Priscille Béguin: Gli assicuratori utilizzano due tipi principali di modelli. Il primo si basa sull'analisi dei sinistri passati utilizzando dati storici per proiettare i rischi futuri. Ma il cambiamento climatico impedisce di prevedere i rischi basandosi esclusivamente sugli eventi passati e la densità dei punti di misurazione è insufficiente. Il secondo si basa su simulazioni 2D. Sebbene permettano di prevedere le inondazioni riproducendo eventi passati, i dati sono spesso frammentari e datati. Per l'alluvione di Parigi del 1910 gli unici dati disponibili sono tracce sui muri e foto d'epoca, insufficienti a riprodurre fedelmente l'evento.
Esistono oggi modelli migliori?
PB Sì, e rientrano in tre categorie principali. Innanzitutto, modelli basati sui dati raccolti da sensori o satelliti IoT. Utilizzando algoritmi, consentono la mappatura dei disastri in tempo reale, mostrando dove si trova l’acqua e come si muove. Sono molto utili nella gestione delle crisi, ma meno per le proiezioni, perché senza disastro non ci sono dati. Poi, modelli basati sull’intelligenza artificiale, che modellano l’acqua in natura. Tuttavia, richiedono una quantità significativa di dati di qualità, che spesso sono difficili da ottenere. Infine, il nostro modello – un simulatore che risolve equazioni fisiche – che crea modelli 3D di territori modellando il flusso d'acqua senza dati storici. Questo strumento consente di costruire database estremamente precisi e realistici. Può essere schierato in qualsiasi territorio del mondo. Ma richiede una potenza di calcolo molto elevata per simulare realisticamente i movimenti dell’acqua. L’implementazione potrebbe richiedere alcune settimane o mesi. Abbiamo già testato il nostro modello in alcuni territori con clienti pilota e stiamo costruendo un database per valutare il rischio di inondazioni in Francia. La soluzione è attualmente in fase di commercializzazione.
Questa tecnologia potrebbe essere applicata ad altri rischi, come gli incendi?
PB In teoria sì, sviluppando modelli specifici per ogni tipologia di disastro. Alcuni modelli funzionano molto bene anche per rischi come incendi o uragani. A Kræken ci concentriamo sui rischi idrici, ma la nostra tecnologia potrebbe essere adattata ad altri pericoli. Prevediamo di lavorare presto sui rischi legati al ritiro-rigonfiamento delle argille e alla siccità, nonché a simulazioni di rischi agricoli. La professione assicurativa non è cambiata, ma sì il territorio, con il clima! Gli assicuratori devono dotarsi di strumenti in linea con questa nuova realtà.
Bio espresso
- 2013 Laureato presso Insa Lyon (ingegnere in ingegneria civile e pianificazione urbana) e con un master di ricerca in idrologia urbana.
- Dal 2015 Presidente e cofondatore di Ægir, studio di progettazione specializzato nel funzionamento idraulico delle reti igienico-sanitarie.
- Dal 2023 Presidente e co-fondatore di Kræken, specializzato in tecnologie di simulazione delle alluvioni in città e territori.