Il Tribunale UE respinge la registrazione del marchio per insulti ucraini sulla “nave da guerra russa” – Euractiv IT

Il Tribunale UE respinge la registrazione del marchio per insulti ucraini sulla “nave da guerra russa” – Euractiv IT
Il Tribunale UE respinge la registrazione del marchio per insulti ucraini sulla “nave da guerra russa” – Euractiv IT
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La frase « NAVE DA GUERRA RUSSA, VAI A FOTTERE »in russo “Nave da guerra russa, vai al diavolo! » non può essere registrato come marchio, lo ha stabilito mercoledì 13 novembre il Tribunale dell’Unione europea (UE), con sede a Lussemburgo.

L’insulto lanciato da una guardia di frontiera ucraina a un ufficiale della marina russa – trasmesso via radio sull’Isola dei Serpenti nel Mar Nero nordoccidentale il primo giorno dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina dell’Ucraina, Russia, il 24 febbraio 2022 – è diventato uno degli simboli della resistenza ucraina.

Il Servizio nazionale delle guardie di frontiera dell’Ucraina (SBGS) ha quindi cercato di registrare questa frase all’interno dell’UE, in russo e inglese. L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), tuttavia, ha respinto la richiesta, in quanto si trattava di un’espressione politica e non commerciale. La SBGS ha presentato ricorso, ma il Tribunale UE ha confermato la decisione dell’EUIPO.

La SBGS ha dichiarato di voler utilizzare la frase per regali ricordo, pubblicazioni, scopi educativi e di intrattenimento, ma anche per lo sport, in russo e inglese.

L’EUIPO ritiene tuttavia che tale sentenza lo sia “uno slogan politico privo di qualsiasi carattere distintivo per i prodotti e servizi in questione”si legge in un comunicato stampa della Corte.

Il Tribunale ha confermato la valutazione dell’EUIPO, ritenendo che la sentenza “era stato ampiamente utilizzato e diffuso dai media, subito dopo il suo primo utilizzo, per raccogliere sostegno per l’Ucraina ed era diventato molto rapidamente un simbolo della lotta dell’Ucraina contro l’aggressione russa”.

Perciò, “questa frase è stata usata in un contesto politico, ripetutamente e con l’obiettivo di esprimere e promuovere il sostegno all’Ucraina”indica il comunicato stampa.

Lo ha dichiarato la Corte“un segno è incapace di adempiere alla funzione essenziale di un marchio se il consumatore medio non percepisce, in sua presenza, l’indicazione dell’origine dei prodotti o dei servizi, ma solo un messaggio politico”.

“L’espressione in questione è stata utilizzata molto ampiamente in un contesto non commerciale [l’agression russe] e sarà necessariamente strettamente legato a questo contesto” dalla gente comune. È improbabile che il pubblico interpreti l’espressione come un messaggio commerciale, ha stabilito la corte.

I marchi registrati accettati dall’EUIPO hanno validità in tutta l’Unione e coesistono con i marchi nazionali. L’SBGS ha due mesi e dieci giorni per ricorrere in appello contro la decisione del Tribunale presso la più alta corte dell’UE, la Corte di Giustizia dell’UE.

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