È da molto tempo che la partita tra Francia e Israele, in programma giovedì sera, 14 novembre allo Stade de France, non è più una partita di calcio come le altre, ma ha un significato simbolico e politico che va ben oltre il suo significato. puntate sportive. Questo incontro della Società delle Nazioni (una competizione aneddotica organizzata dalla UEFA) si è, infatti, trasformato in qualcosa di completamente diverso dopo gli attacchi terroristici perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023 e l'invasione israeliana di Gaza e del Libano. A ciò si aggiungono le violenze antisemite e gli slogan razzisti che hanno caratterizzato Amsterdam a margine dell'incontro tra Ajax e Maccabi Tel-Aviv, giovedì 7 novembre, e si ottiene un oggetto altamente infiammabile.
L'atmosfera, prima di tutto, sembra cupa. Non ci sarà folla a Saint-Denis poiché meno di 20.000 biglietti (lo stadio ha 80.000 posti) hanno trovato acquirenti, secondo la Federcalcio francese (FFF). Di conseguenza la parte superiore degli stand sarà chiusa. Nonostante i messaggi di benvenuto inviati loro martedì 12 novembre dal Ministro per l'Europa, Benjamin Haddad, non ci saranno molti sostenitori israeliani. Domenica, da Gerusalemme, il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha esortato i suoi cittadini a farlo “evitate di assistere a partite sportive ed eventi culturali che coinvolgono israeliani”, concentrandoci proprio su questo incontro. Consiglia inoltre ai sostenitori di non esporre cartelli che li identifichino come ebrei o israeliani.
“Un sistema estremamente rafforzato”
Dal punto di vista della sicurezza, dovresti aspettarti “un sistema estremamente rinforzato” : saranno mobilitati 4.000 agenti di polizia e gendarmi, nonché 1.600 agenti privati (una partita media in questo stadio richiede circa 1.000 agenti di polizia e 1.000 steward) “all’interno”, “nelle immediate vicinanze dello stadio, ma anche su tutti i percorsi degli spettatori”, Lo ha riferito la questura di Parigi. In altre parole, giovedì allo Stade de France ci sarà una divisa per quattro maglie da tifoso.
Bisognerà comunque aver superato le forche caudine della Questura. I biglietti sono nominativi e l'identità di ogni persona verrà preventivamente verificata dalle forze dell'ordine per escludere determinati profili. “indesiderabile”. Per la prima volta in Francia, secondo il capo degli accreditamenti dello Stade de France, André Decarnelle, anche i giornalisti sono preoccupati. Per assistere alla partita, dovevano fornire il numero di un passaporto o di una carta d'identità “crivellato” dalla prefettura.
Bandite le bandiere palestinesi e i “messaggi politici”.
Una volta lì, la prefettura annuncia perquisizioni rafforzate accompagnate da controlli d'identità. Saranno vietate borracce, borracce e zaini. Con una mossa senza precedenti, gli esercizi commerciali situati intorno allo stadio saranno chiusi a partire dalle 15,30, mentre all'interno del recinto le prime file saranno lasciate vuote per evitare che il campo venga invaso. D'altronde diffidate da chi vorrebbe dimostrare altro oltre al tifo per una delle due squadre in campo. Ospite domenica 10 novembre su BFMTV, il prefetto di polizia, Laurent Nuñez, lo ha annunciato per questo “partita ad alto rischio”, Bandiere palestinesi e “messaggi politici” sarà vietato nel recinto.
A sinistra si sono levate voci per chiedere la cancellazione o il boicottaggio della partita per protestare contro la politica guidata da Benjamin Netanyahu. Martedì i deputati della France insoumise hanno chiesto l'annullamento dell'incontro, evidenziando il rischio “disordine molto forte”. D’altronde il governo ha fatto la partita “una questione di principio”, attraverso la voce del suo ministro dell'Interno, Bruno Retailleau. Sugli spalti saranno inoltre accolti almeno quattro ospiti eminentemente politici: Emmanuel Macron, Michel Barnier, François Hollande e Nicolas Sarkozy. Ma resta una domanda: è davvero ragionevole giocare a calcio in una fortezza?