Una scomparsa che rattrista il mondo artistico

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La pittrice di origine beninese Félicité Codjo, residente in Senegal dalla fine degli anni ’80, è morta domenica a Dakar in seguito a una malattia, ha annunciato martedì la gallerista Océane Harati.

Félicité Codjo, che lottava contro una malattia da diversi mesi, è morta nel tardo pomeriggio del 9 giugno, ha dichiarato il direttore della Oh Gallery. Descrive l’artista come “una donna di grande sensibilità artistica”.

Océane Harati sottolinea che Félicité Codjo, 67 anni, “unendo forza e modestia, ha lasciato un segno nelle persone con la purezza del suo lavoro, toccando coloro che hanno avuto la possibilità di incrociare il suo cammino e ascoltare la sua storia”.

L’artista ha esplorato “gli aspetti più oscuri della condizione umana, sforzandosi di rivelare il peggio e i difetti della nostra esistenza” nel suo lavoro artistico, aggiunge Harati, ricordando che la pittura era per lei un esercizio difficile ma vitale.

Giunta in Senegal nel 1987, Félicité Codjo vi si stabilisce definitivamente, guidata dal bisogno di verità, lasciando che le sue emozioni esplodano nelle sue opere e diventando così, secondo Harati, la voce di coloro che non possono esprimersi.

Ha conseguito il diploma di maturità letteraria nel 1977 nel suo paese d’origine, prima di studiare inglese all’Università di Cotonou dal 1978 al 1980. Appassionata di disegno fin dall’infanzia, ha iniziato a dipingere in un laboratorio in Benin dal 1985 al 1987, prima di unirsi al Senegal.

Nel corso della sua carriera, Félicité Codjo ha partecipato a numerose mostre individuali e collettive, sia in Senegal che all’estero. Ha preso parte in particolare alla prima edizione della Biennale d’Arte Africana Contemporanea a Dakar nel 1990, così come a quelle del 2002 e del 2018, dove è apparsa nella selezione ufficiale.

Nel 2004, dopo aver scoperto l’arteterapia, si unisce all’équipe che gestisce un laboratorio specializzato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Principale di Dakar.

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