Dortmund-Real (0-2): e alla fine è sempre il Real Madrid a vincere

Dortmund-Real (0-2): e alla fine è sempre il Real Madrid a vincere
Dortmund-Real (0-2): e alla fine è sempre il Real Madrid a vincere
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La Champions League è rimasta impermeabile alle finali europee a sorpresa della stagione che a maggio ha incoronato Atalanta Bergamo e Olympiakos in Europa League e la sua sorella minore, l’Europa Conference League. Il Real Madrid, come sempre, come al solito, come sempre, lo ha vinto, lo ha rialzato e lo ha piazzato tra gli altri quattordici raccolti nella sua storia. Nel calcio è possibile affrontare la squadra spagnola in finale, non vincerla.

Il primo periodo ha dato il via ad un incredibile dominio del BVB che si è protratto per lunghi periodi anche nel secondo atto. Thibaut Courtois, ospite a sorpresa della finale a causa dell’influenza di Andriy Lunin, ha dovuto soffrire di fronte alla furia degli attacchi tedeschi, con una linea offensiva scatenata di Karim Adeyemi, Julian Brandt, Niclas Füllkrug e occasioni in battaglia.

Dal 14 al 41, gli uomini di Edin Terzic hanno bastonato un Real perduto, assente nella lotta e nell’intensità, in ritardo su ogni azione con il momento clou di Dani Carvajal martirizzato da Adeyemi. Il terzino spagnolo farà comunque un ottimo ritorno sull’esterno (21esimo) nella migliore situazione del club della Bundesliga.

Solo Camavinga ha avuto gli stessi ritmi del Dortmund

Dopo aver “battuto” Diego Simeone nei quarti, Luis Enrique in semifinale, Terzic ha poi dato una lezione tattica a Carlo Ancelotti, il maestro in materia. Spoiler: resta e vince la sua 6a Champions League. Questa edizione 2023-2024 avrà svelato un nuovo tecnico, con idee giovani quanto la sua età: 41 anni. Il 5° nell’ultimo campionato tedesco si difende benissimo, in Champions League comunque, con un Mats Hummels inossidabile a 35 anni e con un notevole impatto nella ripresa, la squadra ha intenzione di dare il massimo in attacco. Solo Eduardo Camavinga sembrava seguire il ritmo imposto dal BVB prima dell’intervallo.

Anemico, privo di palloni, soprattutto dei suoi attaccanti, senza soluzioni collettive, il Real Madrid non ha mostrato poi alcuna rivolta, tra incoscienza, impotenza o fiducia nella sua stella. La Casa Bianca, finora in questa edizione e nella sua storia più in generale, ha imparato così tanto a sopportare e invertire le situazioni, mostrandosi paladina d’Europa e del mondo delle formazioni resilienti, che a volte c’è da non preoccuparsi per lei e che dovresti sempre diffidare del tuo avversario di una notte.

Avrà mostrato la punta del naso, con una punizione di Toni Kroos o un tiro al volo di Carvajal, ma è ancora il Füllkrug con un colpo di testa a pensare di segnare il primo gol (63esimo). Ma Courtois, non preso dai belgi per l’Euro per una decisione del tutto incomprensibile, è tornato in campo, ricordando la sua stagione vittoriosa del 2022. Karim Benzema ha finito per vincere il Pallone d’Oro ed è stato meritato, ma il portiere era stato il suo ultimo baluardo.

Insoddisfatto sotto porta nonostante la superiorità collettiva, il Dortmund conosceva la storia, sapeva che lasciare vivo il Real Madrid avrebbe modellato il veleno che avrebbero ingerito. Nel primo momento forte del Real Madrid, un corner impeccabile di Kroos ha trovato il colpo di testa non crossato di Carjaval (1-0, 74esimo) prima che Vinicius, fino a quel momento piuttosto discreto, regalasse un vantaggio proibitivo per i tedeschi. La Champions League è fino ad oggi una competizione che si disputa tra 32 squadre e che alla fine vede invariabilmente il Real Madrid iscriverla nel suo palmares. La prossima stagione, con Kylian Mbappé in aggiunta e nonostante la nuova formula, sarà di nuovo ingiocabile.

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