Nel cuore dell’incoronazione di Yndie Romelle, viaggio nella terra delle signorine

Nel cuore dell’incoronazione di Yndie Romelle, viaggio nella terra delle signorine
Nel cuore dell’incoronazione di Yndie Romelle, viaggio nella terra delle signorine
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Ha 19 anni, studia giurisprudenza a Reims, vuole diventare un avvocato tributario, come si descrive “riservato ma ambizioso” e desiderio “contribuire a una società più giusta”. C’è da rallegrarsi quando si conoscono le disuguaglianze che dilaniano il paese ma ehi, ieri pomeriggio, nella sala di Vitry-le-François dove si è svolto il concorso Miss Marne, Yndie Romelle, incoronata per la sua prima partecipazione, non ha potuto per esprimersi maggiormente sull’argomento. C’è da dire che non è questo che chiediamo alle mancate.

Riassumiamo il percorso elettorale di questo concorso di bellezza, gravato come gli altri da una dolorosa obsolescenza. 31 candidati al via, 16 dopo il casting della commissione Miss Marne, a metà marzo. E ieri, una grande messa di tre ore davanti a 650 persone: tutto esaurito, ingresso a 20 euro, pubblico multigenerazionale, atmosfera “pazzo!” » – decidere tra loro. Il pubblico ne seleziona sette, poi una giuria ne elegge quattro: Miss Marne e tre seconde classificate, che parteciperanno tutte alle elezioni di Miss Champagne-Ardenne in ottobre.

Alla domanda su chi, come l’Alto Consiglio per l’Uguaglianza tra Uomini e Donne, descrive questo pianeta popolato di bellezze trasandate come “una caricatura arcaica” Chi “normalizza la donna come oggetto” E “rinchiude le donne negli stereotipi”, Charlotte Mattlin, corrispondente del comitato Miss France a Marne, ex-1D seconda classificata a Miss Champagne-Ardenne nel 2020, disinnesca silenziosamente il processo obsoleto: “I codici di Miss France si evolvono contemporaneamente alla società. »

Il cosiddetto test del “microfono”, che consente 45 secondi di presentarsi, funge da crash test

Il che non è falso: alle elezioni di ieri erano aperte le donne sposate, di età superiore ai 24 anni, e le persone transgender, criteri che, fino a poco tempo fa, erano penalizzanti o addirittura proibitivi. D’altra parte, essere alti almeno 1,70 metri rimane imperativo. Per il resto, il principio resta lo stesso: avere un fisico attraente, sorridere a tutti i costi, a volte fino al ghigno in stile Joker, apparire sicuri quando bisogna andare avanti, appollaiati sui tacchi, con aria estatica, in abiti sconsigliati a persone fotosensibili, controlla la tua paura del palcoscenico.

Su quest’ultimo punto, il cosiddetto test “microfonico”, che concede 45 secondi per presentarsi, funge da crash test. Così, il numero 3 – tutti portano il proprio numero sul polso destro, come un grande orologio – va fuori strada davanti ai nostri occhi indifesi: “Sono cresciuto in un oceano di viti e, ehm, scusate… è proprio la mia passione, l’uva, sono appassionato della vita, dei viaggi e sono dinamico per natura! » In questa festa della mamma, “dolci mamme” vengono panteonizzati in successione.

Il numero 9 è lì “per rendere orgogliosa la sua famiglia e, per tutta la durata di uno spettacolo, permettere a mia sorella di dimenticare la sua malattia”. Il n. 14 cita Martin Luther King, il n. 2 Gabrielle Chanel (“La bellezza inizia nel momento in cui decidi di essere te stesso”). Il numero 15 è descritto in “persona solare e altruista” prima di confondersi e chiedere il voto per il n. 13. Bene, ridiamo ma “non è facile sfilare davanti alla gente”richiama al microfono l’organizzatore, fan delle overdose di superlativi per dire a chi, “straordinario per morbidezza, grazia ed eleganza” e vestito “outfit fantastici”incarnare un certo “Tradizione francese”.


#French

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