La nuova etichetta del supermercato che vedrai ovunque! Cosa intende esattamente?

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Le confezioni dei prodotti alimentari riporteranno il nuovo logo Informazioni sull’origine da quest’estate. Questo logo offrirà maggiori dettagli sulle materie prime utilizzate e sulla loro provenienza. Cosa significa esattamente?

Origin’Info è un logo blu o nero che verrà apposto su oltre 10.000 prodotti alimentari trasformati. 80 marchi si sono impegnati a fornire informazioni, a partire da quest’estate, sull’origine delle materie prime utilizzate nella fabbricazione dei prodotti alimentari venduti in Francia, si legge in un comunicato stampa della Ministero dell’Economia e delle Finanze. Indicazioni come “Wheat France”, “Tomatoes Italy” e “Beef France” compaiono già sui prodotti illustrati da Bercy.

In realtà, Informazioni sull’origine non è obbligatoria per i marchi di prodotti alimentari, precisa il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il logo nasce dal desiderio condiviso di offrire ai consumatori maggiori informazioni sui componenti e sulle origini degli input nei prodotti alimentari che acquistano.

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Un impegno volontario da parte dei brand

Finora, secondo Bercy, circa 80 marchi hanno firmato la loro adesione alla carta, che è conforme alle normative in vigore nell’Unione europea. Fleury Michon, Bonduelle, D’Aucy, Lesieur, Panzani e Saint-Mamet hanno già accettato di esporre il logo, così come diversi grandi distributori come Leclerc, Intermarché e Lidl.

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In risposta all’annuncio apparso su Le Parisien, Olivia Grégoire, ministro delegato alle Imprese, al turismo e ai consumi, ha accolto con favore questa “prima in Europa” che “fornisce una risposta concreta e chiara alla richiesta di tutti i consumatori: sapere da dove viene ciò che mangiamo da. Ha inoltre invitato “tutti i marchi a partecipare a questo processo d’ora in poi”.

Uno sforzo per una maggiore trasparenza

Destinato a “lottare contro alcune pratiche ingannevoli e dannose per gli agricoltori, come l’uso talvolta abusivo della bandiera francese”, Origin’Info ha suscitato una reazione positiva anche da parte del ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau. Ha accolto con favore “il lavoro di co-costruzione” portato avanti dai firmatari della Carta e ha sottolineato che gli agricoltori sperano in “una maggiore trasparenza da parte delle aziende di trasformazione alimentare, oltre agli obblighi normativi già esistenti”.

Le reazioni delle associazioni dei consumatori

Per quanto riguarda le associazioni dei consumatori, i pareri sono divisi. Le associazioni Rural Families, Foodwatch e UFC-Que Choisir hanno accolto con favore “l’approccio a favore di una maggiore trasparenza” ma hanno deplorato il carattere facoltativo di questa iniziativa.

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Queste associazioni si rammaricano inoltre del fatto che i marchi possano dematerializzare le informazioni tramite un codice QR accessibile solo da smartphone, riducendo così l’accesso alle informazioni per coloro che non ne hanno.

Consumo, Alloggio, Ambiente di Vita (CLVC) ritiene che il nuovo logo “non dovrebbe oscurare l’implementazione del Nutri-Score”, che valuta la qualità nutrizionale dei prodotti, sebbene questo codice QR consenta ai produttori di evitare di “modificare regolarmente il loro imballaggio”. secondo Olivia Grégoire.

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Pact’Alim, un gruppo di PMI ed ETI alimentari francesi, accoglie con favore questa iniziativa e spera di poterne valutare l’impatto tra un anno. Le associazioni dei consumatori, dal canto loro, sollecitano Olivia Grégoire a portare questo obbligo a livello europeo entro il 2025.

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