L’interruzione di Bing ricorda che Qwant e DuckDuckGo non sono così indipendenti

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Inattivo per diverse ore giovedì 23 maggio, il motore di ricerca Bing ha portato con sé diversi servizi concorrenti, come Qwant, DuckDuckGo ed Ecosia. Un buon promemoria della loro vera natura: nessuno di questi servizi ha un proprio motore.

Qwant, Ecosia, DuckDuckGo… Questi motori di ricerca hanno una cosa in comune: non sono veri e propri motori di ricerca. Tutti si presentano come alternative a Google e alla sua quota di mercato del 90%, ma nessuno di loro è veramente indipendente. Qwant, anche se offre diversi servizi interessanti, non è l’alternativa francese che pretende di essere.

Infatti, con poche eccezioni, i motori di ricerca alternativi non hanno sviluppato una propria tecnologia per la ricerca sul web. Spesso si affidano a Bing che offre l’accesso ai suoi algoritmi sotto forma di API.

Senza Bing, Qwant crolla

Giovedì 23 maggio Bing ha subito un’interruzione globale. Per diverse ore è stato impossibile effettuare una ricerca sul sito Microsoft, che non ha mai trovato il minimo risultato.

Conseguenza immediata: anche tutti i siti che utilizzano l’API di Bing, come Qwant e DuckDuckGo, sono falliti. L’API Bing è una tecnologia che consente a uno sviluppatore di integrare la tecnologia Microsoft nel proprio sito.

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Qwant durante l’interruzione di Bing. // Fonte: X

Per fornire risultati, Microsoft esegue costantemente la scansione e l’analisi del contenuto del sito. Questa tecnologia è costosa, richiede l’utilizzo di server ad alte prestazioni e può andare storta se scarsamente ottimizzata. Qwant afferma di sviluppare da anni un proprio motore ma, come gli altri, utilizza ancora Bing.

Di fronte al dominio di Google, Microsoft punta sull’apertura di Bing per guidare il suo motore di ricerca. Il motore Brave, che ha sviluppato una propria tecnologia, si è preso gioco del guasto di Bing per evidenziare la falsa “indipendenza” dei suoi rivali.

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Su Twitter Brave ha denunciato i fallimenti dei suoi concorrenti. // Fonte: X

Anche ChatGPT ha riguardato… fino all’arrivo di OpenAI?

Oltre ai motori di ricerca, il 23 maggio alcuni servizi di intelligenza artificiale generativa sono stati parzialmente interrotti. Microsoft Copilot ovviamente, ma anche ChatGPT, che utilizza Bing per effettuare ricerche sul web. Il servizio stesso è indipendente.

Nel prossimo futuro OpenAI, il nuovo colosso del web, potrebbe liberarsi da Bing. Si dice che il creatore di ChatGPT stia sviluppando un proprio motore di ricerca, con una tecnologia diversa dagli altri. Nel frattempo Google può dormire sonni tranquilli.


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