Calo inaspettato delle scorte petrolifere, ripartenza delle raffinerie

Calo inaspettato delle scorte petrolifere, ripartenza delle raffinerie
Calo inaspettato delle scorte petrolifere, ripartenza delle raffinerie
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Le scorte di petrolio greggio si sono contratte la scorsa settimana negli Stati Uniti secondo i dati pubblicati giovedì dall’American Energy Information Agency (EIA), grazie all’aumento delle raffinerie. Le riserve commerciali sono diminuite di 2,2 milioni di barili nella settimana terminata l’11 ottobre, mentre gli analisti prevedono un aumento di 1,5 milioni di barili, secondo un consenso stabilito dall’agenzia Bloomberg. Questo divario è principalmente attribuibile alla ripresa dell’attività delle raffinerie, che hanno utilizzato l’87,7% delle loro capacità, rispetto all’86,7% del periodo precedente.

Si tratta del primo aumento del tasso di raffinazione in sette settimane, i mesi di settembre e ottobre che tradizionalmente corrispondono a un periodo di manutenzione delle infrastrutture. Lo scioglimento delle scorte si spiega anche con il calo delle importazioni (-11% in una settimana) abbinato al balzo delle esportazioni (+9%). Altro dato degno di nota del rapporto, la produzione americana è aumentata a 13,5 milioni di barili al giorno (rispetto ai 13,4 precedenti), il livello più alto mai osservato negli Stati Uniti, che consolidano così il loro status di primo produttore mondiale di oro nero.

Nel periodo osservato, i volumi di prodotti raffinati immessi sul mercato, indicatore implicito della domanda, sono tuttavia diminuiti (-2% su una settimana). Questo calo è dovuto in gran parte alla benzina (-11%) così come alla categoria del propano e propilene (-21%), che comprende in particolare i prodotti destinati all’industria. Il calo registrato dalla benzina potrebbe essere legato ai disagi causati dal passaggio dell’uragano Milton sulla Florida, che ha impedito il rifornimento di numerose stazioni di servizio e immobilizzato numerosi veicoli. La pubblicazione ha dato una leggera spinta ai prezzi del petrolio greggio, che fino ad allora si erano avvicinati all’equilibrio. Intorno alle 15:30 GMT, il barile di American West Texas Intermediate (WTI) con consegna a novembre ha guadagnato lo 0,30%, a 70,60 dollari.

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