Lper la causa palestinese si tratta anche di prodotti derivati. Magliette, imitazioni, kefiah, striscioni, foto di corpi insanguinati, mani rosse o indignazione selettiva e “pose” cadette. Questi sono ancora altri prodotti che contribuiscono alla grande sventura di questo popolo chiamato a incarnare tutti, fuorché se stesso.
Si tratta, tra gli altri, dell’antisemitismo, dell’islamismo, del populismo, della crisi giovanile, del folklore, dei sit-in, del blocco dei campus e delle canzoni, del remake vietnamita, dell’antifemminismo, dell’antioccidentalismo, dell’antidemocrazia, dell’odio verso se stessi e verso gli altri, discorso declinante sulle democrazie, candidature alle elezioni, liste elettorali e visibilità mediatica.
Con “Palestinese” puoi fare tutto: minia…
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