Elezioni: come garantire che 8.359.908 belgi vadano a votare il 9 giugno

Elezioni: come garantire che 8.359.908 belgi vadano a votare il 9 giugno
Elezioni: come garantire che 8.359.908 belgi vadano a votare il 9 giugno
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Una delle chiavi del successo di un’elezione è la partecipazione. Questo è un elemento chiave per le democrazie. Negli ultimi anni, anche le protezioni contro le interferenze straniere e la pirateria informatica sono diventate elementi che devono essere integrati nello svolgimento di queste elezioni. Un mese (e un giorno) prima di questo triplo voto, il ministro degli Interni ha ricordato cosa si sta attuando per facilitare il voto degli 8.359.908 elettori belgi. In termini di numeri, saranno chiamati a votare in uno degli 11.026 seggi elettorali del Paese anche 76.464 cittadini dell’Unione Europea. “Il tasso di partecipazione è vitale per la legittimità della nostra democrazia partecipativa e del nostro parlamento”. Tra questi elettori, 830.865 belgi votano per la prima volta, di cui 244.957 giovani di età compresa tra 16 e 17 anni. Questi giovani elettori per la prima volta riceveranno una lettera postale per informarli sull’organizzazione pratica e sulle questioni politiche delle elezioni alle quali prenderanno parte. Ricordiamo che questi minorenni voteranno solo per le elezioni europee.

Una sfida di queste elezioni è renderle accessibili a tutti. Incluse le persone affette da disabilità sia motorie che mentali. I comuni sono stati incoraggiati ad adottare misure pratiche per consentire l’accesso alle persone a mobilità ridotta. Anche le persone portatrici di handicap potranno essere accompagnate nella cabina elettorale. “Il voto è segreto, è legge”ricorda il ministro. “L’obiettivo non è votare in gruppo e spetta al presidente del seggio elettorale decidere se una persona può essere accompagnata”. È stato inoltre stanziato uno stanziamento di 100.000 euro per consentire alle persone affette da disabilità fisica di poter votare prendendo un taxi (dopo aver fatto preventiva richiesta al proprio comune).

Anche il sistema delle deleghe è stato semplificato. Resta solo un documento da compilare, o da parte del medico in caso di malattia o da parte della scuola se si tratta di uno studente che sta sostenendo un esame. Il ministro ricorda quindi che il voto è obbligatorio, anche per i 16-17enni: “lo ha ricordato la Corte Costituzionale”. Dovremmo considerare vere e proprie azioni penali contro i cittadini che non adempiono al loro dovere di elettori o assessori? “Non spetta a me, Ministro degli Interni, o al Ministro della Giustizia prendere la decisione. Sono i pm a decidere di proseguire…” Ma il ministro non sembra convinto che i pubblici ministeri si preoccupino di queste procedure aggiuntive quando il lavoro non manca…

La Vallonia continua con il voto cartaceo

Infine, per quanto riguarda l’aspetto puramente pratico del voto, carta e matita rossa hanno ancora un futuro brillante davanti a sé. In Vallonia e in parte nelle Fiandre si fa ancora alla vecchia maniera. Rispetto al 2019, solo i comuni di Rhode-Saint-Genèse e Sint-Pieters-Leeuw sono passati dal voto cartaceo a quello elettronico. Questo voto elettronico è diffuso anche a Bruxelles. Anche l’organizzazione del voto è migliorata a monte e a valle grazie ad apposite piattaforme digitali. La prima, detta “Martine””è la più importante perché è attraverso questo sistema che potremmo presentare le liste”spiega il portavoce dell’FPS Interior, Koen Schuyten. Prima avveniva tramite carta e, in questo caso, ora è più efficace il controllo delle firme”. Un’altra piattaforma con l’acronimo “Patsy” consentirà “facilitare il conteggio. Sarà più veloce, più efficiente e più preciso”. Infine, “Romeo” faciliterà la codificazione delle spese elettorali. i diversi partiti avranno tempo fino a 45 giorni dopo il 9 giugno per integrare le proprie spese.

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