il regista rivela il limite che nemmeno lui potrà oltrepassare nel sangue

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È un eufemismo dirlo Terrificatore 3 è provocatorio. Ma il regista Damien Leone conosce i suoi limiti e quelli dei suoi spettatori.

Uscito nei cinema francesi il 9 ottobre 2024, la terza parte della saga dedicata a Art il clown e il suo hobby omicida iniziarono alla grande. In due giorni, ha già secondo ComScore ha superato il punteggio del suo predecessore di circa 80.000 voci. Un successo sbalorditivo per un circuito di 126 sale, che ha sorpreso anche il suo distributore.

Negli Stati Uniti, dove Terrificatore 2 aveva già costituito un vero e proprio fenomeno, si prepara a superare il botteghino, addirittura a superarlo Jolly 2 nella seconda settimana. E questo pur avendo un budget… 100 volte inferiore, di poco 2 milioni di dollari.

Un successo che si spiega ovviamente con la sulfurea reputazione del lungometraggio, insabbiato scene cruente estreme avendogli addirittura guadagnato un estremamente raro divieto ai minori di 18 anni. In effetti, questa nuova opera si diverte fin dalla sua introduzione a trasgredire uno dei tabù più sacri del cinema, generalmente rispettato dai film horror più feroci. Ma il regista Damien Leone non andrà oltre.

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Non toccare Babbo Natale! (oh sì)

Terrorizzare, ma fino a un certo punto

In vista dell’uscita del film da Zio Sam, il regista Damien Leone ha avuto diritto ad una lunga intervista a Varietàil che la dice lunga sulla notorietà acquisita da questo professionista degli effetti speciali, un tempo soggetto ad un’economia quasi amatoriale.

“Sono sempre alla ricerca di linee da spostare, limiti da superare. Forse solo per schiacciare. Ma puoi assolutamente cadere in un livello di estremo cattivo gusto, che non sto cercando di raggiungere. C’è una scena all’inizio in cui Art uccide un bambino fuori campo e tu la senti e basta. Avrei potuto mostrare questo e la gloriosa realizzazione della scena. Non lo farei mai, perché per me esce completamente dal film e alienerebbe la maggior parte del voto del pubblico.«

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Gli occhiali invece è validato!

Nessun omicidio infantile a pieno formatoquindi, cosa comunque difficile da realizzare durante le riprese, a meno che non si disponga di una protesi archi-realistica. Lo sospettavamo un po’, visto come il lungometraggio schiva l’atto ogni volta che tocca la vita di una testolina bionda.

“È come se stessi cercando di scioccare il tuo pubblico al punto da farlo diventare disperato. Penso che il mio lavoro come artista sia rimanere in gioco in un modo più interessante, in modo più responsabile”.

In effetti è difficile capire come il seguito a cui ha già annunciato di lavorare al Fantastic Fest riuscirà a posizionare il cursore un livello più in alto. Da parte nostra lo seguiremo sempre, o almeno fino al momento in cui oserà anche solo toccare la zampina di un gattino. Non scherzare con Damien!

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