Nicolas Paolorsi: “C’è questa opportunità da Thierry Henry. Ecco la passione che prende il sopravvento e De Tavernost dice ‘non vendiamo'”

-

Su RMC, Nicola Paolorsi ha spiegato che la vendita dei Girondins de Bordeaux da parte dell’M6 alla GACP non sarebbe potuta avvenire se Thierry Henry avesse detto sì per il posto di allenatore.

“In effetti, quando parli con Nicolas de Tavernost, è abbastanza divertente perché ha questo lato che lo fa diventare, col tempo, un vero appassionato dei Girondini. È un po’ obbligato a vendere perché gli azionisti gli dicono che deve vendere, perché i Girondini sono l’unica filiale del gruppo M6 che è in deficit… Dobbiamo vendere, e c’è questa opportunità che si presenta con un quantità colossale. E poi c’è questa opportunità di Thierry Henry. Lì la passione prende il sopravvento e De Tavernost dice ‘noi non vendiamo’. E infine c’è la ragione che prende il sopravvento perché Thierry Henry dice di no. Poi, se avesse detto sì, non sono sicuro che il resto della storia dei Girondini di Bordeaux non sarebbe stata la stessa.

Aggiunge il giornalista Vincent Romain.

“Thierry Henry aveva già firmato con il Belgio come vice allenatore. Se Nicolas de Tavernost era un po’ febbricitante quell’estate, era anche perché cominciava ad avere segnali, da parte della GACP, che non era necessariamente il proprietario ideale. Di Tavernost, uno dei suoi errori di comunicazione è quello di aver sempre promesso che se avesse venduto il club, sarebbe stato a proprietari seri, a persone che avrebbero aiutato i Girondini a progredire. Nei mesi precedenti c’erano stati diversi segnali d’allarme secondo cui GACP potrebbe non essere il candidato ideale. E poi arriva Thierry Henry, che dice a se stesso “ora o mai più”… L’ultima volta che ha ingaggiato un campione del mondo, è stato Laurent Blanc, e ovviamente ha funzionato davvero bene, quindi la storia potrebbe essere scritto di nuovo.”

Trascrizione Girondins4Ever

-

PREV Aumentano i prezzi del petrolio con le tensioni in Medio Oriente
NEXT La dichiarazione di Biden su possibili attacchi in Iran scuote il mercato petrolifero