Madrid, Rublev torna alla vittoria

Madrid, Rublev torna alla vittoria
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In una spirale negativa al suo arrivo a Madrid, il russo Andrey Rublev si è rifatto la testa per conquistare domenica il suo secondo titolo Masters 1000, nonostante la “gola bloccata” e il “dito anestetizzato”, tre settimane di pila di Roland-Garros.

Sulla terra spagnola, Rublev ha impiegato quasi tre ore per spodestare Flix Auger-Aliassime, ex top 10 e ora 35esimo, 4-6, 7-5, 7-5 in finale.

È già su questa superficie, a Monte-Carlo nel 2023, che il 26enne russo si è titolato per la prima volta nel Masters 1000, la categoria di tornei più prestigiosa dopo quelli del Grande Slam.

Con l’incoronazione a Madrid, Rublev salirà lunedì dall’ottavo al sesto posto nella classifica mondiale, a una posizione dal suo miglior ranking, raggiunto a settembre 2021.

A 23 anni, Auger-Aliassime ha giocato la sua prima finale del Masters 1000.

In che stato si trovava Rublev durante la quindicina spagnola! Per nove giorni, impossibile da deglutire, impossibile da mangiare e forte mal di testa. Non so esattamente cosa sia, se è mal di gola, un virus, ma ho la gola completamente bloccata. “È la prima volta che mi sento così male in vita mia”, descrive il russo, che lunedì andrà in ospedale.

Pieno di medicine

E non è tutto: a causa di un’infiammazione che gli ha fatto raddoppiare le dimensioni di un dito del piede, al punto da impedirgli di mettere il piede nella scarpa, sono stato anestetizzato, per cui non lo sento , dice ancora.

Sono pieno di medicine, antidolorifici e iniezioni, riassume.

Al di là della sua salute cagionevole, chi avrebbe potuto immaginare che Rublev avrebbe conquistato il trofeo nella Caja Magica di Madrid, privato addirittura del numero 1 del mondo Novak Djokovic e travolto da un massacro (Sinner e Medvedev in particolare) nel giro di due settimane ?

Quando arrivò nella capitale spagnola, il russo dal temperamento litigioso subì quattro sconfitte consecutive. Dopo la squalifica a Dubai all’inizio di marzo, per aver urlato la sua rabbia a pochi centimetri dal volto di un guardalinee, ha vinto una partita (Indian Wells), poi niente. Né Miami, né Monte-Carlo, dove era detentore del titolo, né Barcellona.

Ma nella sua versione calma, lui, noto per i suoi scatti d’ira regolari, ha sorpreso se stesso. Ed è come se le ultime settimane non fossero mai esistite, ricorda Rublev, sconfiggendo nei quarti di finale il due volte campione del trofeo e numero 3 del mondo Carlos Alcaraz, il cui dolorante avambraccio destro da allora ha avuto una recidiva.

La FAA torna tra i primi 20

Contro Auger-Aliassime domenica sera, Rublev è riuscito a riprendersi da un brutto inizio di gara, che lo ha portato a trovarsi in vantaggio per 4 game 1 con un doppio break dietro, perdendo il primo set. A poco a poco, ha poi avuto la meglio sul giovane quebecchese nella partita.

Nel turno decisivo il divario tra i due giocatori era evidente in campo, ma ci è voluto del tempo per concretizzarsi nel punteggio. Il merito va alla FAA, che, anche massaggiata due volte sulle cosce, si è mantenuta a lungo a galla grazie al suo servizio potente ed efficiente.

È stato proprio su un doppio fallo che alla fine ha rotto il primo match point ottenuto da Rublev.

Auger-Aliassime era arrivato per la prima volta alla finale del Masters 1000 dopo una rara combinazione di circostanze: tre delle sue sei partite precedenti non erano state completate (Sinner per forfait ai quarti e due ritiri, di Mensik al 3° turno e Lehecka in semifinale).

Le sue due settimane a Madrid rimangono comunque un notevole miglioramento: non ha vinto più di due partite di fila dall’inizio del 2024. Anche da marzo 2023, a parte la sua settimana vittoriosa contro il Basilea lo scorso ottobre.

Nella classifica Atp verrà premiato con un salto di quindici posizioni, fino alla top 20.

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