Ascoltato all’Assemblea nazionale, giovedì 10 ottobre, sul quadro macroeconomico del bilancio 2025, il presidente del Consiglio superiore delle finanze pubbliche (HCFP), Pierre Moscovici, ritiene che lo scenario del governo fosse “non irrealizzabile, ma vulnerabilePer quanto riguarda il 2024, si qualifica lo slittamento del deficit pubblico Di “notevole e senza precedenti“.
L’approccio di bilancio del governo Barnier è un po’ troppo ottimistanonostante a sforzo di realismo Benvenuto. Questo è, in sostanza, il messaggio trasmesso Pietro Moscivici davanti ai deputati della comitato finanzequesto giovedì, 10 ottobre, giorno della presentazione della legge finanziaria per il 2025 nel Consiglio dei ministri.
“IL scenario macroeconomico del governo per il 2024 è ormai generalmente realistico. Quello verso il 2025 sembra ancora un po’ fragile“, ha indicato il presidente del Consiglio superiore delle finanze pubbliche.
Deplorando l’incompletezza delle informazioni trasmesse finora dal governo, nonostante il ritardo nella preparazione del bilancio, ma rallegrandosi che sia stato chiesto un parere all’HCFP, Pierre Moscovici ritiene che il scenario macroeconomico del governo compreso punti di vulnerabilitàin particolare a previsione di crescita all’1,1% un po’ troppo”ottimista“.
Secondo Pierre Moscovici, i risparmi previsti dall’esecutivo potrebbero, senza provocare una recessione in senso stretto, avere effetti recessivi di cui non si tiene sufficientemente conto. Lui, invece, ha contestato i termini di “cura dell’austerità“. Il governo vuole portare il Paese sotto il 5% del deficit pubblico nel 2025, poi sotto il 3% del Pil entro il 2029. E “sforzo di realismo” accolto con favore dal presidente dell’HCFP in relazione alle traiettorie tracciate dai governi precedenti, che miravano a un risanamento dei conti pubblici più rapido, ma difficile da realizzare.
Diversi deputati hanno interrogato Pierre Moscovici sulla questione quota rappresentata dagli aumenti delle tasse nello sforzo di 60 miliardi di euro assunto dal governo nel 2025, per raggiungere i suoi obiettivi di bilancio. Il Consiglio superiore ha stimato, in un parere reso oggi, al 70%, contro il 30% per la riduzione della spesa. Tutto il contrario di quanto emerge dalla comunicazione del governo, una pausa che non ha mancato di mettere in discussione gli eletti.
Una differenza che può, in parte, essere spiegata diversi metodi di calcolo ha indicato Pierre Moscovici: l’HCFP utilizza un metodo strutturale, mentre il governo ha fatto i suoi calcoli in relazione all’andamento delle spese, come se non venissero prese misure per rallentarle. Mantenendo questo metodo di calcolo, “arriviamo più al 50-50“ha chiarito.
Sezionare un “anno nero”
È tornato al vertice anche il presidente del Consiglio superiore slittamento del deficit pubblico della Francia nel 2024che dovrebbe raggiungere 6,1% PIBmentre inizialmente era stato previsto al 4,4% dal governo precedente. Un deltaconsiderevole“, si è allarmato colui che è, peraltro, primo presidente della Corte dei Conti. “Tra quanto votato e quanto in linea di principio si realizzerà ci sono 1,7 punti di Pil e 52 miliardi di euro“ha sottolineato ai deputati.
Uno scivolone”notevole e senza precedenti“, soprattutto perché il 2024 non è considerato un anno di crisi, ha ricordato. Prima di chiedere a “autopsia“di questo”anno nero“una volta completato, per evitare che tale schema si ripeta in futuro.