Cosa contiene il disegno di legge finanziaria presentato giovedì da Michel Barnier?

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Con una settimana di ritardo, Michel Barnier presenta questo giovedì la legge finanziaria per il 2025. Un testo, volto a colmare un notevole deficit pubblico, che il primo ministro difenderà di fronte ai parlamentari, molti dei quali si oppongono ad alcune misure, tra cui all’interno della nuova maggioranza.

Dopo essere sfuggito alla mozione di censura, Michel Barnier affronta una questione particolarmente delicata. Il Primo Ministro presenta questo giovedì, nel corso del Consiglio dei ministri, il disegno di legge finanziaria, volto a definire il bilancio per l’anno 2025.

Questo testo non avrebbe dovuto essere messo a studio così tardi. La Costituzione prevede infatti che il disegno di legge finanziaria debba essere presentato, al più tardi, entro il primo martedì del mese di ottobre. Il capo del governo è stato però costretto a posticipare la scadenza, a causa della tardiva nomina del suo esecutivo.

Annunciando di ridurre il deficit al 5% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2025, dopo un aumento previsto al 6,1% quest’anno, il governo pianifica quindi uno sforzo complessivo di 60 miliardi di euro per il prossimo anno.

Un aumento delle tasse

In occasione della sua dichiarazione di politica generale, Michel Barnier ha annunciato di prendere in considerazione un aumento delle tasse per le imprese e le famiglie più ricche.

Il primo ministro intende quindi “chiedere uno sforzo alle più grandi aziende che fatturano più di 1 miliardo di euro”, precisando che “questo sforzo temporaneo” riguarderebbe solo “300 aziende”. Per non compromettere la competitività delle imprese francesi, Michel Barnier ha voluto che questa disposizione fosse inclusa nella legge in modo che restasse in vigore solo “un anno o forse due anni”.

Inoltre, il capo del governo ha indicato che un aumento delle tasse colpirebbe le persone più ricche. Questa misura, secondo lui, “recupererebbe 2 miliardi di euro”. Per rassicurare le opposizioni, della sinistra e della RN, Laurent Saint-Martin, ministro del Bilancio, ha annunciato che questo aumento si applicherà solo allo “0,3%” dei 20 milioni di famiglie che pagano l’imposta, ovvero 65.000 famiglie.

Questi annunci di Michel Barnier non sembrano soddisfare alcuni dirigenti del gruppo Ensemble pour la République. Da diversi giorni l’ex ministro dell’Interno continua a criticarli, arrivando addirittura a denunciare un progetto di bilancio “inaccettabile”.

Sforzi richiesti alle comunità

Dei 60 miliardi di risparmio previsti per il 2025, 40 miliardi deriverebbero da una riduzione della spesa. L’esecutivo chiederà quindi agli enti locali uno sforzo di 5 miliardi di euro concentrando la maggior parte dello sforzo su 450 di essi.

Questo sforzo è necessario “in un contesto in cui tutti stringono la cinghia”, ha detto all’AFP questa fonte vicina a Bercy, ricordando che lo Stato deve ridurre le sue spese di 20 miliardi di euro e la Previdenza sociale di 15 miliardi di euro.

Secondo lei, l’anno prossimo i comuni dovranno realizzare il 12,5% dello sforzo di risparmio, mentre rappresentano il 20% della spesa pubblica.

Gli enti locali sono stati segnalati dal Ministero uscente delle Finanze per aver visto quest’anno diminuire le loro spese di 16 miliardi di euro, secondo una stima di Bercy.

Un rinvio dell’indicizzazione delle pensioni

Per risparmiare, la legge finanziaria prevede di rinviare l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione dal 1° gennaio al 1° luglio.

Questa rivalutazione delle pensioni a luglio raggiungerebbe un picco intorno all’1,8%, l’importo stimato dell’inflazione nel 2025. Il risparmio atteso da questo rinvio è stimato a 4 miliardi di euro secondo i calcoli del Ministero del Lavoro.

Il congedo per malattia nel mirino

Mentre secondo il direttore dell’assicurazione sanitaria le spese per le assenze per malattia potrebbero “superare i 17 miliardi di euro” alla fine dell’anno, il governo prevede di rivedere il tetto massimo degli indennizzi.

L’idea è quella di aumentare il tetto a 1,4 SMIC, rispetto all’attuale 1,8. Abbastanza per risparmiare fino a 600 milioni di euro.

Il disegno di legge sarà poi esaminato a partire dal 21 ottobre in Aula, dopo il passaggio in commissione. Questa sarà poi la prima parte, relativa alle entrate dello Stato.

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