Sulla difensiva, Tesla cerca di riprendere il controllo

Sulla difensiva, Tesla cerca di riprendere il controllo
Sulla difensiva, Tesla cerca di riprendere il controllo
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Precursore della transizione energetica, Tesla è stata l’ombra di se stessa dall’inizio dell’anno. Una cifra testimonia la caduta dell’impero di Elon Musk. La primavera scorsa, la Model Y è passata dal 1° posto tra i veicoli elettrici venduti in Europa al 18°! Le vendite del produttore di questo modello sono crollate del 49%. Un calo che si è riscontrato in Francia nelle stesse proporzioni.

A luglio Tesla è stata addirittura superata da BMW in Europa nelle vendite di veicoli elettrici. La berlina aveva però fatto storia qualche mese prima, essendo stata la prima vettura elettrica a diventare l’auto più venduta al mondo.

Un soffitto di vetro commerciale

Il produttore texano sta subendo il peso della crisi del mercato elettrico. Il calo delle vendite in Germania dopo la rimozione degli aiuti all’acquisto ha avuto un impatto diretto su Tesla. Allo stesso tempo, il produttore ha dovuto far fronte ai movimenti di protesta in Svezia, ma anche ai progetti di espansione della sua gigafactory oltre il Reno.

Soprattutto, il produttore ha riempito gli ordini l’anno scorso scatenando una guerra dei prezzi contro marchi cinesi come BYD, il principale rivale dell’americano. Apparentemente il marchio ha raggiunto il suo limite massimo commerciale. Alcuni metteranno anche in risalto la personalità controversa del suo leader che potrebbe allontanare alcuni acquirenti.

Salvati dall’aumento dei dazi doganali

I costi operativi dei veicoli elettrici portano anche le flotte, e in particolare le società di noleggio, a ritardare l’ecologizzazione delle loro flotte. Di conseguenza, l’obiettivo di 2 milioni di vendite probabilmente non verrà raggiunto quest’anno per il produttore.

Il marchio ha tuttavia ripreso lo slancio di crescita nel 3° trimestre. Ma con 462.890 modelli consegnati, Tesla ha deluso gli analisti che contavano su 463.000 immatricolazioni! L’aumento dei dazi doganali applicati ai veicoli elettrici cinesi negli Usa, in Canada e ora anche in Europa potrebbe dare una boccata d’aria fresca.

Collo a gomito con BYD

Il produttore, che sta perdendo quote di mercato anche negli Stati Uniti, soffre di una fascia di invecchiamento. Ricordiamo che Tesla ha annunciato il licenziamento di 15.000 dipendenti, ovvero il 10% del suo personale in tutto il mondo. Il calo delle vendite si traduce necessariamente in un calo del fatturato e dei profitti.

Testa a testa con la cinese BYD, l’ultimo trimestre si preannuncia decisivo per il produttore americano che intende difendere il suo posto di numero 1 mondiale dei veicoli elettrici.

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