Il Consiglio della concorrenza ha appena reso noto che, secondo i risultati di un’indagine sul campo effettuata dai suoi servizi competenti, sono stati rilevati indizi relativi ad un possibile accordo sui prezzi al consumo tra proprietari e gestori di bar in Marocco.
“Questa azione costituisce pratiche anticoncorrenziali e pratiche commerciali sleali, che compromettono la libera concorrenza.», denuncia l’organismo indipendente, incaricato di regolamentare le pratiche concorrenziali.
Anche a questo proposito sarà aperta un’indagine, ha annunciato Al Akhbar di questo giovedì 2 maggio 2024, che trasmette un comunicato stampa del Consiglio della concorrenza, consistente essenzialmente in un avvertimento agli attori di questo ramo di attività, ai sensi delle disposizioni della legge n. 104-12 relativa alla libertà dei prezzi e della concorrenza, così che sia garantito il corretto funzionamento delle regole di concorrenza in questo segmento.
I professionisti di questo settore, intervistati dal quotidiano, hanno riferito che “Mohamed Abdelfadel, segretario generale della federazione marocchina dei caffè e dei fast food, ha denunciato quella che definisce una “tempesta in un bicchiere d’acqua” contro l’anello debole di questa catena del valore, ovvero i proprietari e i gestori dei caffè“.
L’attività dei caffè, stima, “non è un mestiere, ma fa parte del ramo di attività dei servizi, dove i prezzi non possono essere definiti, soprattutto perché questo settore non ha un’unica autorità che lo gestisca e stabilisca i prezzi nella pratica, come suggerito dal Consiglio della concorrenza“.
Al Akhbar riporta anche le osservazioni della vicepresidente dell’Associazione nazionale dei ristoratori, Naïma Raïss, la quale ha dichiarato che attualmente “nessuna consultazione su un possibile aumento dei prezzi delle bevande servite nei bar“.
Di Mohamed Younsi
01/05/2024 ore 19:22