“Siamo in un dialogo tra sordi”. La pioggia bagna la processione del 1° maggio ad Albi

“Siamo in un dialogo tra sordi”. La pioggia bagna la processione del 1° maggio ad Albi
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l’essenziale
La pioggia persistente ha pesato sulla processione del Tarn del 1° maggio, che ha preso il via questo mercoledì per le strade di Albi. Lontano dalla mobilitazione unitaria del 2023 contro le pensioni, quest’anno hanno partecipato circa 350 persone, per chiedere, tra le altre cose, un aumento degli stipendi.

Sino alla fine avranno sperato in una tregua, ma il contesto lascia decisamente poco respiro ai lavoratori. Il 1° maggio una pioggia fine e persistente è caduta sul corteo di manifestanti, circa 350 dei quali hanno sfilato per le strade di Albi, in occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori.

La mobilitazione si è svolta sotto una pioggia fine e persistente
DDM – Marie-Pierre Volle

“È importante riunirsi per chiedere un aumento dei salari e del potere d’acquisto nel contesto attuale”, sottolinea Laure Malleviale, segretaria generale del sindacato dipartimentale CGT del Tarn, in occasione di questo incontro insieme ai sindacati Sud Solidaires, FSU -Snuipp e la Confédération paysanne.

Oltre all’inflazione che grava sul potere d’acquisto, il contesto è segnato anche da alcune lotte emblematiche nel Tarn. In particolare quello dei dipendenti Aldi, che all’inizio della settimana hanno bloccato il loro magazzino a Saint-Sulpice-la-pointe. O quello in corso all’ospedale di Lavaur, dove i dipendenti denunciano la situazione di carenza di personale. “Dovremmo avere un dialogo sociale, ma è un dialogo tra sordi”, lamenta Nathalie Cathala, segretaria del sindacato locale CGT di Saint-Sulpice.

Un po’ prima della mattina, diverse decine di loro si sono riuniti anche a Carmaux, su appello del sindacato FO, che ha l’abitudine di riunirsi simbolicamente in place Jean Jaurès. Una tradizione sospesa l’anno scorso, durante un corteo unitario contro le pensioni che mobilitò diverse migliaia di persone ad Albi.

Anche quest’anno è tornata in corteo la Confederazione Contadina, che per la prima volta ha partecipato al 1° maggio. Un modo per testimoniare la “convergenza delle lotte” tra lavoratori e agricoltori. “Siamo messi sotto pressione, i consumatori da una parte, i produttori dall’altra”, sottolinea Daniel Debrus, portavoce dipartimentale del sindacato che chiede “un reddito dignitoso per gli agricoltori”.

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