Regno Unito: Verso una riforma fiscale per il settore del petrolio e del gas nel Mare del Nord

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Dopo una serie di cambiamenti successivi, il settore del petrolio e del gas del Mare del Nord si trova ad affrontare un’incertezza fiscale che ne minaccia il futuro. Secondo un nuovo rapporto di Wood Mackenzie, il Regno Unito deve adottare una politica fiscale più prevedibile per garantire la stabilità a lungo termine del settore. Il governo ha riconosciuto che la produzione di petrolio e gas rimarrà necessaria per diversi decenni. Tuttavia, le recenti modifiche all’Energy Profits Levy (EPL), la cui scadenza è prevista per il 2030, hanno portato a “un’incertezza senza precedenti nel settore”.

La posta in gioco è alta: la stabilità fiscale è fondamentale affinché gli operatori possano prendere decisioni finanziarie a lungo termine. Per fare ciò, Wood Mackenzie raccomanda l’istituzione di un sistema fiscale che affronti diverse sfide chiave:

Le sfide per una riforma efficace

Il rapporto evidenzia cinque principali aree di riflessione per garantire un regime fiscale equo sia per il governo che per l’industria:

1. Definire uno shock di prezzo: ciò implica determinare la natura e la durata di uno shock di prezzo, nonché come reagire alle fluttuazioni improvvise.

2. Determinare la quota governativa: l’aliquota fiscale durante uno shock dei prezzi deve essere adeguata e potrebbe includere un sistema di aliquota progressiva simile all’imposta sul reddito del Regno Unito.

3. Definire la base imponibile: decidere se applicare la misura all’intero reddito imponibile dell’impresa o solo ai redditi eccedenti.

4. Gestire le fluttuazioni dei prezzi del gas e del petrolio: stabilire un sistema fiscale equo per le aziende con produzione mista quando i prezzi dei due prodotti evolvono in modo diverso.

5. Semplificare il sistema attuale: l’obiettivo è ridurre la complessità del sistema fiscale per facilitare l’amministrazione.

Una consultazione complessa ma necessaria

Graham Kellas, vicepresidente senior di Wood Mackenzie, ha sottolineato l’importanza di queste riforme, affermando che gli operatori del Mare del Nord devono essere in grado di prendere decisioni oltre il 2030 con una visione chiara. Tuttavia, sarà difficile raggiungere un consenso su questi temi tra industria e governo. Inoltre, sono possibili disaccordi anche all’interno delle stesse aziende, a causa di divergenze tra gli obiettivi di semplicità, equità e reattività.

La consultazione su questi temi non sarà semplice, perché ogni modifica fiscale potrebbe portare a conseguenze economiche diverse a seconda della tipologia di investitore e del contesto economico. Nonostante le difficoltà, Kellas rimane ottimista sulla possibilità di trovare un terreno comune, sottolineando che “dove c’è la volontà, c’è una strada”.

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