“Douar Shems’y”, simbolo di speranza e solidarietà per gli orfani di Al Haouz

“Douar Shems’y”, simbolo di speranza e solidarietà per gli orfani di Al Haouz
“Douar Shems’y”, simbolo di speranza e solidarietà per gli orfani di Al Haouz
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Inaugurato alla presenza di partner locali e internazionali, autorità locali e residenti, tutti animati dallo stesso spirito di solidarietà, questo villaggio, progettato per offrire un rifugio sicuro favorevole allo sviluppo dei bambini orfani nella regione diCaro, rappresenta un’importante iniziativa nel quadro dell’operazione ricostruzione post-terremoto di Al Haouz.

«La porta di Shems», la cui gestione è assicurata dall’Associazione marocchina per l’aiuto ai bambini in situazioni precarie (AMESIP), è un villaggio ecologico che accoglie 144 bambini. Progettato per soddisfare i loro bisogni più urgenti, questo villaggio offre ai bambini un quadro educativo, culturale e sociale, con l’obiettivo di aiutarli a ricostruire le loro vite e a immaginare un futuro promettente.

Esteso su due ettari, questo progetto incarna l’alleanza tra natura e solidarietà, con l’ambizione di diventare un modello sostenibile al servizio dei giovani. “Douar Shems’y” è dotato di tutti i servizi necessari per soddisfare le esigenze dei residenti.

Il villaggio comprende ali dedicate alla ristorazione, all’alloggio e al tempo libero, oltre a campi da gioco, aule scolastiche, una biblioteca, un dispensario, un centro di ascolto, oltre ad aree riservate al pernottamento dei membri delle famiglie degli orfani o dei loro tutori.

Il villaggio fornisce anche un supporto psicosociale completo, comprese terapie individuali e laboratori di gruppo, per aiutare i bambini e le loro famiglie a superare i traumi.

Questa diversità di infrastrutture dimostra il desiderio di creare un ambiente di vita completo e adatto alle esigenze specifiche dei bambini, promuovendo al contempo l’inclusione sociale e familiare. “Douar Shems’y” va oltre la sua vocazione primaria di rifugio per bambini orfani. Vuole diventare un modello di resilienza e innovazione per l’intera regione. La sua architettura rispettosa dell’ambiente, l’utilizzo di energie rinnovabili grazie a un impianto fotovoltaico e la realizzazione di un orto didattico sono tutti esempi di questo impegno eco-responsabile.

Il villaggio è anche un luogo in cui vivere aperto al suo ambiente, soprattutto perché partecipa anche al rilancio dell’economia locale creando posti di lavoro e rafforzando i legami con la comunità.

“Costruendo “Douar Shems’y”, abbiamo posto la prima pietra di un futuro migliore per questi bambini che non sono solo vittime, ma anche costruttori del proprio destino”, ha sottolineato in una dichiarazione alla stampa Touraya Bouabid , presidente dell’AMESIP, sottolineando che il villaggio rappresenta un rifugio, ma anche un trampolino di lancio verso una vita dignitosa e ricca di opportunità.

E da notare che “Douar Shems’y”, “riflette il nostro impegno nell’offrire agli orfani un ambiente che permetta loro di ricostruirsi con dignità e serenità”. “Crediamo nel potenziale di questi bambini e nella forza della comunità per superare le sfide”, ha aggiunto, sottolineando che l’AMESIP partecipa attivamente alla riabilitazione dei bambini colpiti dal terremoto, offrendo loro un sostegno psicologico adeguato.

In questo contesto, ha osservato che la sostenibilità di questo progetto promettente si basa su una stretta collaborazione tra attori pubblici e privati ​​e la società civile. Il villaggio “Douar Shems’y” offre anche programmi educativi innovativi, attività culturali e sportive, nonché iniziative volte a ridurre il divario digitale, tra cui il programma “Shems’y Coding”, che introduce i bambini al coding e alle nuove tecnologie.

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