Il Consiglio della concorrenza indaga sui sospetti di fissazione dei prezzi

Il Consiglio della concorrenza indaga sui sospetti di fissazione dei prezzi
Il Consiglio della concorrenza indaga sui sospetti di fissazione dei prezzi
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“Nell’ambito del monitoraggio del funzionamento concorrenziale dei mercati nazionali, le indagini preliminari effettuate dai servizi competenti del Consiglio della concorrenza hanno rilevato la possibile esistenza di un accordo sui prezzi concluso tra alcuni operatori economici nel mercato della fornitura di sardine; Questo accordo rischia di falsare la libera concorrenza sul mercato interessato e di nuocere agli interessi dei consumatori”, si legge in un comunicato stampa del relatore generale ad interim del Consiglio della concorrenza.

A tal fine, e in conformità a quanto previsto dall’articolo 4 della legge n. 20.13 relativa al Consiglio della concorrenza e successive modifiche e integrazioni, quest’ultimo, su proposta del suo relatore generale ad interim, ha deciso di insediarsi per avviare un’indagine procedura al fine di esaminare il funzionamento concorrenziale del mercato interessato, nonché la conformità delle pratiche sopra menzionate con le disposizioni della legge n. 104-12 relativa alla libertà dei prezzi e della concorrenza, informa la stessa fonte.

Il comunicato ricorda che l’articolo 6 della citata legge 104-12 prevede: “Sono vietati quando hanno lo scopo o possono avere per effetto di impedire, restringere o falsare il libero gioco della concorrenza su un mercato, concertazioni, convenzioni, intese o coalizioni, espresse o tacite, in qualsiasi forma e a qualsiasi titolo, in particolare quando tese a: 1. limitare l’accesso al mercato o il libero esercizio della concorrenza da parte di altre imprese; 2. ostacolare la formazione dei prezzi attraverso il libero gioco del mercato favorendone artificialmente l’aumento o la diminuzione…”.

Questa decisione di rinvio automatico rientra nell’esercizio da parte del Consiglio della concorrenza dei suoi compiti e poteri costituzionali e legislativi volti a regolare la concorrenza sui mercati e a tutelare gli interessi dei consumatori, in particolare per quanto riguarda i beni di prima necessità che hanno un impatto significativo sul loro potere d’acquisto, sottolinea il relatore generale ad interim.

E per concludere: “Va chiarito che la presente decisione di rinvio d’ufficio è un atto procedurale il cui scopo è l’apertura di un’indagine riguardante le predette pratiche, e non può pregiudicare la decisione finale del Consiglio su tale materia”.

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