Il presidente del comitato strategico di Leclerc ritiene che i produttori alimentari siano diventati più ricchi durante il periodo dell’inflazione.
Michel-Edouard Leclerc attacca gli industriali. L’aumento dei prezzi alimentari ha raggiunto il 21% in due anni, e il presidente del comitato strategico dei centri E. Leclerc giudica che “l’industria agroalimentare ha beneficiato di questa inflazione”.
“Se ci avessero detto la verità, non ci sarebbe stata questa inflazione”, dice a RMC-BFMTV.
“Prodotti per cani e gatti, alimenti per animali domestici, è incredibile la marginalità che hanno ottenuto”, spiega.
“Avremmo negoziato più duramente”
“Tutte le grandi aziende agroalimentari hanno realizzato margini fino al 15 o 20% durante la crisi e mentre i consumatori hanno dovuto pagare aumenti sulla pasta o aumenti sui pezzi dal 30 al 40%”, denuncia Michel-Edouard Leclerc.
“Se i produttori ci avessero detto la verità, avremmo negoziato più duramente il margine industriale”, continua l’imprenditore.
Afferma di aver accettato l’aumento dei prezzi perché “pensava che non avrebbe influito sul margine agricolo”. Ma in seguito ritiene che gli industriali siano risultati vincitori.
“Avete visto bene, due rapporti dell’Ispettorato generale delle finanze, un rapporto della BCE: l’inflazione ha alimentato soprattutto i margini dell’agroindustria, non gli agricoltori”, conclude.
