Per porre fine agli incidenti sul lavoro, Pernod Ricard fa appello alla gentilezza dei dipendenti

Per porre fine agli incidenti sul lavoro, Pernod Ricard fa appello alla gentilezza dei dipendenti
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Per tutti il ​​rischio di una brutta caduta. Per i venditori, i pericoli della guida. Per i lavoratori delle unità produttive, un incontro sfortunato con un carrello o un robot… I rischi di incidenti sul lavoro sono innumerevoli in un gruppo come Pernod Ricard, che conta 22.000 dipendenti in tutto il mondo. Tanto più che, secondo i dati dell’assicurazione sanitaria, nel 2022 il 17% dei 564.189 infortuni sul lavoro si è verificato nel settore alimentare (servizi, negozi, industria).

Ne è convinta Carole Smets, direttrice salute e sicurezza del Pernod Ricard, norme e procedure “sono necessari ma non sufficienti”. Arrivata a marzo 2022, si è posta l’obiettivo di garantire che ogni dipendente si preoccupi, nella vita quotidiana, della salute sul lavoro. Con l’augurio di apparire “il migliore della classe”, e di non contare più, nel 2025, eventuali infortuni che comportino l’interruzione del lavoro, a fronte dei 60 ancora registrati da luglio 2022 a giugno 2023.

“Vigilanza condivisa”

Tra luglio e dicembre 2023 il numero degli incidenti è diminuito del 24% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un primo risultato della campagna denominata “Be the one” nata ad aprile 2023? La sua premessa è che segnalare un rischio a un altro dipendente, o a un manager, può prevenire un incidente. “È un impegno di vigilanza condivisa, per vigilare sulla salute fisica e mentale di tutti”, indica Carole Smets.

Diverse iniziative devono incoraggiare le persone ad adottare questo nuovo atteggiamento, diverso a seconda dell’entità, che le adatta al loro contesto. In Francia, nel 2023, è stata istituita una formazione di primo soccorso in materia di salute mentale, per i dipendenti volontari, affinché imparino a comunicare con una persona che non sta bene. In India è stato creato un rap per sensibilizzare i dipendenti. Nel gennaio 2024, i membri del Comex hanno preso degli impegni. Il CEO, ad esempio, ha annunciato che nei suoi discorsi integrerà le questioni relative alla salute fisica e mentale.

Un supplemento, non uno sdoganamento

L’azienda sta evitando le proprie responsabilità affidando ai propri dipendenti l’onere di evitare incidenti? Carole Smets lo nega, sostenendo che “Be the one” integra i soliti processi. “L’azienda non si sottrae alle consuetudini, promuove la consapevolezza, tutto è fatto affinché tutti si prendano quotidianamente meno rischi possibili, conferma Nathalie*, rappresentante commerciale. Prendersi cura dei propri colleghi deve diventare automatico.” Lei stessa ha già raccontato ai dipendenti dell’azienda che sollevavano gli scatoloni in modo errato, rischiando di ferirsi. Presente nel gruppo da quasi tre decenni, ritiene che, a forza di “ripetere”, i messaggi di prevenzione siano stati ben accolti.

Anche Cédric Campolucci, responsabile della manutenzione industriale di tutti i siti di Martell, marchio del gruppo Pernod Ricard, ritiene che la sicurezza sul lavoro sia effettivamente una priorità per il gruppo, e non una vetrina. Recentemente, l’azienda non ha esitato a fermare la produzione per diversi giorni, mentre capiva perché un anello di una catena si era rotto, facendo cadere un carico di una tonnellata. Per fortuna senza far male a nessuno.


“Garantiamo la sicurezza non per compiacere Pernod Ricard, ma per noi stessi, insiste Carole Smets. Questo è il messaggio che vorrei trasmettere. Da qui lo slogan scelto per quest’anno: essere sicuri al lavoro, essere sicuri a casa, ovunque. (“essere sicuri al lavoro, a casa, ovunque”)”.

*Il nome è stato cambiato su sua richiesta.

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