“Trattiamo più i sintomi che le cause”, ritiene un operatore dell’Oise dopo gli annunci “aggiuntivi” del governo

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Il governo ha annunciato sabato misure “complementari”, tre mesi dopo il blocco del movimento degli agricoltori.

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Pubblicato il 28/04/2024 08:28

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type="image/avif">>Un campo di grano a Orsans, in Occitania. (Foto illustrativa). (JUSTINE BONNERY / HANS LUCAS)>>
Un campo di grano a Orsans, in Occitania. (Foto illustrativa). (JUSTINE BONNERY / HANS LUCAS)

A Daméraucourt, nell’Oise, Romain Crignon coltiva cereali e alleva pecore. Lui che aveva partecipato ai blocchi di inizio anno ha preso atto dei 14 nuovi annunci fatti sabato 27 aprile dal primo ministro Gabriel Attal e dal ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau.

Tra queste “misure aggiuntive” figurano la data del nuovo piano Ecophyto, presentato a maggio, nuovi aiuti in termini di liquidità per le aziende agricole e un piano di aiuti per i dipartimenti colpiti da catastrofi meteorologiche.

Romain Crignon riconosce “che abbiamo fatto ancora dei progressi”, ma non una vera e propria rivoluzione. “Abbiamo trattato i sintomi più che le cause”si lamenta il contadino. “I problemi che abbiamo avuto con gli accordi di libero scambio, li abbiamo ancora, e stiamo ancora firmando nuovi accordi e stiamo ancora introducendo cibo ‘al di sotto degli standard’. Possiamo sempre trovare nuove contromisure per controbilanciare gli accordi sbagliati, ma il problema è che trattiamo le conseguenze e non la causa.”

Romain è membro della FNSEA, un sindacato che ritiene che a “nuova fase” ora si apre. Preferisce rimanere cauto. “Capisco l’idea che stiamo entrando in una nuova fase, perché queste sono fasi di negoziati. E’ positivo, è un lavoro che si sta facendo, ma c’è la dimensione politica, e c’è l’amministrazione che deve cambiare… ed è più complicato”sfuma.

Prende un esempio personale, da un assegno ricevuto in primavera dall’organismo che si occupa dei pagamenti della PAC. “Ho il controllo sulle mie pecore, è normale, è tracciabilità, è normale sapere che i miei animali partono con un documento di circolazione, che tutto è adeguatamente sigillato, riconosce Romain. Ma quest’anno abbiamo una nuova versione in cui controlliamo anche le fatture, vale a dire che aggiungiamo un altro livello al controllo.”

L’agricoltore dell’Oise deplora il sovraccarico di lavoro suo e del controllore “chi è dispiaciuto quanto noi”, e denuncia “Situazioni un po’ kafkiane: noi controlliamo il controllo. Il controllore è sicuramente lui stesso controllato”. E come a dimostrare che la rabbia non è del tutto placata, i segnali di ingresso e di uscita dalla cittadina di Daméraucourt sono ancora capovolti.

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