80 anni dopo, le bombe sganciate dall’aeronautica americana sul Giappone rappresentano ancora una minaccia per la popolazione civile. L’esplosione di una bomba all’aeroporto di Miyazaki ne svela la pericolosità. © NHK
Una bomba sganciata dall’aeronautica americana nel 1944 su una base aerea navale giapponese situata sull’isola di Kyushu esplose infine sull’aeroporto civile di Miyazaki, quando meno ci si aspettava.
È stata una delle telecamere di sorveglianza della scuola di volo situata all’aeroporto civile di Miyazaki a filmare l’evento. Uno o due minuti dopo il passaggio in rullaggio di un aereo della Japan Airlines con 93 persone a bordo, si è verificata un’esposizione spettacolare senza alcun segnale di preavviso. Scava un cratere profondo un metro, sul bordo di una taxiway, nell’asfalto, e lancia detriti in un raggio di 200 metri.
Alla fine della Guerra del Pacifico, l’attuale aeroporto di Miyazaki fungeva da base di volo per gli attacchi kamikaze giapponesi. Queste installazioni aeronautiche della Marina Imperiale erano all’epoca un obiettivo dell’aeronautica americana. Fu proprio una delle bombe, sganciata senza dubbio nel 1944, a esplodere finalmente il 3 ottobre 2024. L’esplosione di questa bomba da 500 libbre, che suscitò paura retrospettiva, portò alla chiusura dell’aeroporto per alcune ore. Ottantasette voli furono cancellati.
Il giorno successivo all’aeroporto di Naha, a Okinawa, fu scoperta una bomba simile, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il Ministero giapponese della pianificazione territoriale, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo ha avviato un’indagine per determinare se nei due aeroporti ci siano altre bombe inesplose risalenti alla seconda guerra mondiale.
Il ministero ha affermato che molte bombe inesplose sono già state trovate nell’aeroporto di Miyazaki, così come a Naha. Da parte loro, le forze di autodifesa giapponesi precisano di aver neutralizzato 2.348 bombe risalenti alla seconda guerra mondiale, in Giappone, nel 2023.
