Omaggio a Pierre Christin – Università di Bordeaux Montaigne

Omaggio a Pierre Christin – Università di Bordeaux Montaigne
Omaggio a Pierre Christin – Università di Bordeaux Montaigne
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Omaggio a Pierre Christin

Aggiornato il 4 ottobre 2024

Ai suoi aspiranti giornalisti bordolesi così come ai suoi discepoli parigini del fumetto, alle prese con la pagina bianca, Pierre Christin consigliava sempre di fare il grande passo senza fare troppo il giro della piscina. E non dimenticava mai di accompagnare le sue raccomandazioni con una formula di cui lui solo possedeva il segreto, tra la precisione dell’immagine e le battute della periferia parigina che lo avevano visto nato nel 1938. Che poteva dare, secondo l’ispirazione del momento , ma sempre con questa voce baritonale strascicata e fumante: “prima o poi, devi smetterla di fare flop-flop nel pediluvio!” “.

Possa lui perdonarci oggi, da dove si trova, probabilmente da qualche parte vicino all’Impero dei Mille Pianeti (1) –, di essersi sentiti impotenti prima di scrivere queste righe che avremmo voluto non dover mai scrivere. Non diciamo “annerire”. Avrebbe preferito “graffiare”, “imbrattare”. Meglio: “scarabocchio”. Tra le altre eleganze, lo slang gli permetteva di poetizzare la realtà, di far emergere tutte le asperità, tutte queste scaglie, crepe e corrosione, tutte queste tracce del passare del tempo, questi segni di crollo che lo commuovevano più di ogni altra cosa.

Autore di otto romanzi, un libretto d’opera, numerosi reportage (anche sul sito della centrale di Chernobyl), sceneggiatore di due lungometraggi e decine di albi a fumetti (da Valérian e Laureline con Jean -Claude Mézières a Festa di caccia con Enki Bilal tramite Agence Hardy con Annie Goetzinger), pianista emerito, Pierre Christin fu anche cofondatore, con Robert Escarpit, e primo direttore della scuola di giornalismo di Bordeaux, conosciuta inizialmente con il nome diIUT Giornalismo Bordeaux 3, divenuto Istituto di giornalismo Bordeaux Aquitaine (INCIDENTE) nel 2006.

Cofondatore, sì, nel 1967, in condizioni epiche che raccontò a Édith Rémond in “Giornalismo, la scuola di Bordeaux” (2).

Primo regista, spinto da una determinazione incrollabile, da una provata intraprendenza e sempre pronto alla resa dei conti.

Ma anche, reduce da alcuni anni trascorsi nel cuore delle università americane, un professore dai metodi alquanto rivoluzionari rispetto ai canoni didattici in voga all’epoca nell’istruzione superiore francese. Un trasmettitore di scrittura, un liberatore di stile, anche se a costo di correzioni sotto forma di sedute di elettroshock.

Promotore instancabile dei suoi giovani diplomati nelle redazioni. Feroce difensore di una scuola che voleva fosse accessibile, per offrire a chi non fosse “figlio o figlia di arcivescovo” la possibilità di accedere alla professione di giornalista. Non si parlava ancora di apertura delle redazioni alla diversità in questi termini, ma questo figlio di parrucchiere entrato a Sciences-Po Parigi, scritto una tesi e diventato medico, si è mostrato sensibile alla questione della rappresentazione sociale della media.

Iniziatore del movimentoIUT nel centro della città di Bordeaux, propagatore di intuizioni spesso molto precise, Pierre Christin ha contribuito largamente a definire il DNA della scuola e, grazie al duo che ha potuto formare con Édith Rémond, che gli è succeduta alla direzione, a collocarla nel il suo posto oggi agli occhi della professione. Ancor di più, Pierre e Edith, nella loro alchimia e con molto rispetto reciproco, attraverso i valori che condividevano e la generosità che ognuno di loro sapeva dimostrare a modo suo, hanno creato le condizioni per un attaccamento molto speciale tra i laureati. in questa scuola come nessun’altra. Per molti c’è stato un prima e un dopo Bordeaux. Molte persone l’hanno sentito – io ero uno – e lo sentono ancora. Dono prezioso dei nostri anziani, di cui bisogna prendersi cura.

Il costruttore se n’è andato. La sua casa è viva, popolata e il suo spirito rimane, attraverso l’attenzione ai percorsi individuali degli studenti, la domanda di scrittura, l’interesse per ogni forma di creazione e innovazione capace di rinnovare il giornalismo e i suoi format. Pierre Christin non festeggerà con noi i sessant’anni della scuola tra tre anni, ma penseremo sempre a lui e cercheremo di essere degni della sua eredità.

L’intera comunità diINCIDENTEil suo personale e il personale in pensione, studenti e laureati, condivide l’infinita tristezza di Florence, di sua moglie, Olivier e Angèle, dei suoi figli, e porge loro le sue più sincere condoglianze.

Pensieri caldi, con qualche nota jazz.

Arnaud Schwartz,
direttore delINCIDENTElaureato nel 1995

(1) Titolo del volume 2 della serie di fumetti “Valérian e Laureline” edita da Dargaud
(2) Libro di interviste pubblicato da Le Bord de l’eau nel 2022

Leggi il tributo completo sul sito web dell’IJBA

Immagine illustrativa: Pierre Christin, fotografato da Rita Scaglia per Dargaud

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