Giustizia
Articolo riservato agli abbonati
Dopo il dibattito mattutino, venerdì è stata finalmente autorizzata la diffusione delle foto e dei video alla presenza del pubblico e della stampa. Visione difficile che non ha però spinto l’imputato a riconoscere i fatti.
Avvertimento
“Liberation” copre il processo per stupro di Mazan fino alla fine del 2024. Questi articoli riportano descrizioni di violenza sessuale e possono essere scioccanti.
Nella sala delle trasmissioni del tribunale di Avignone, i volti, soprattutto femminili e giovani, questo venerdì 4 ottobre, si sono immobilizzati. Il pomeriggio è appena iniziato quando sul grande schermo, il presidente del tribunale penale dipartimentale del Vaucluse, Roger Arata, decide di trasmettere un primo video. Per la prima volta dall’inizio del processo, il pubblico entrerà nella stanza di Gisèle e Dominique Pelicot, nella loro casa di Mazan, dove per sette anni, uomini reclutati dal pensionato su Internet si unirono a lui per violentare pesantemente sua moglie. sedato in anticipo.
Il rappresentante del tribunale avverte: “Non sarà la terra di Care Bears ad essere esposta… Quindi, anime sensibili, non esitate ad uscire. Sei nella sala televisiva di un processo penale, devi adottare un comportamento neutrale. Ho la possibilità di tagliare, per permettere a tutti di respirare. Nella stanza sono riuscite a entrare una cinquantina di persone. Altri aspettano in fila alla porta, aspettando l’uscita anticipata.
La distribuzione delle immagini “non sistematica”
La questione spinosa è stata decisa a mezzogiorno, dopo un’ora di deliberazione: il tribunale penale autorizza la totale pubblicità dei dibattiti, anche durante la messa in onda dei numerosi video e foto