Le tensioni in Medio Oriente spingono i prezzi a livelli record

Le tensioni in Medio Oriente spingono i prezzi a livelli record
Le tensioni in Medio Oriente spingono i prezzi a livelli record
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Le preoccupazioni per le forniture di petrolio crescono man mano che la situazione in Medio Oriente diventa più complessa. Il timore di un impatto sulla produzione globale diventa sempre più tangibile.

I prezzi del petrolio sono aumentati notevolmente a causa delle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Le dichiarazioni del presidente americano Joe Biden su un potenziale attacco israeliano alle infrastrutture petrolifere iraniane hanno accresciuto le preoccupazioni degli investitori. Mentre il mercato reagisce con forza agli eventi geopolitici, l’instabilità in questa regione critica per le forniture globali di petrolio potrebbe portare a gravi perturbazioni nei mercati energetici.

Prezzi del petrolio legati alle tensioni geopolitiche

I prezzi del petrolio sono aumentati notevolmente questa settimana, con un barile di Brent che ha raggiunto i 78,37 dollari venerdì, con un aumento di quasi l’8% in soli tre giorni. Si tratta dell’aumento più forte registrato dall’inizio del 2023. Questa impennata è dovuta principalmente alle crescenti tensioni in Medio Oriente, esacerbate dalle dichiarazioni del presidente americano Joe Biden.

Alla domanda sulla possibilità di attacchi israeliani contro le infrastrutture petrolifere iraniane, il presidente ha risposto: “Ne stiamo discutendo”, citato da Les Echos. Senza ulteriori dettagli, ha messo in dubbio una potenziale escalation militare nella regione.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), nell’agosto 2023 l’Iran produceva circa 3,4 milioni di barili al giorno, mentre le sue esportazioni hanno raggiunto 1,7 milioni di barili al giorno, in gran parte destinati alla Cina. Secondo le stime di Citigroup, se un attacco israeliano dovesse danneggiare le infrastrutture produttive iraniane, potrebbe rimuovere fino a 1,5 milioni di barili di greggio dal mercato globale.

Allo stesso tempo, il terminal dell’isola di Kharg, attraverso il quale passa il 90% delle esportazioni iraniane, sarebbe un obiettivo strategico in un possibile conflitto. Questo terminale, situato nell’Iran occidentale, è di vitale importanza per il Paese, le cui entrate petrolifere hanno raggiunto i 12 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno fiscale iraniano, con un aumento di quasi il 35% rispetto all’anno precedente.

Un mercato sotto pressione

Il Medio Oriente, in particolare lo Stretto di Hormuz, è un punto caldo per il commercio globale di petrolio. Circa il 20% della produzione mondiale di petrolio passa attraverso questa via strategica. Una chiusura o un’interruzione in questa regione potrebbe portare a un altro aumento dei prezzi.

Secondo gli esperti di Clearview Energy Partners, un’interruzione nello Stretto di Hormuz potrebbe aggiungere tra i 13 e i 28 dollari al prezzo di un barile di Brent, un aumento che metterebbe ancora più pressione sulle economie globali già indebolite dall’inflazione.

Sebbene i timori siano molto presenti, alcuni analisti si stemperano ricordando che l’OPEC+, il cartello dei paesi esportatori di petrolio, dispone di una significativa capacità di riserva. Infatti, grazie alla riduzione delle quote di produzione, i membri dell’OPEC+ hanno la possibilità di rimettere sul mercato fino a 2,2 milioni di barili al giorno, in caso di interruzione dell’approvvigionamento iraniano.

L’Arabia Saudita, che svolge un ruolo di primo piano all’interno dell’OPEC+, dispone da sola di una capacità di riserva di 3 milioni di barili al giorno, che potrebbe in gran parte compensare un possibile calo della produzione iraniana.

Nonostante queste riserve, la volatilità rimane pervasiva sui mercati, alimentata dalla possibilità di un’escalation delle tensioni tra Israele e Iran. Una risposta da parte di Teheran, in particolare con il blocco dello Stretto di Hormuz o gli attacchi alle infrastrutture petrolifere nei paesi vicini, potrebbe avere ripercussioni globali sulle forniture di petrolio.

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